05-febbraio 2015
Banalità del Male
Siamo a cavallo del "Giorno della Memoria", in giorni disseminati di documenti, dibattiti, films e
dichiarazioni che grondano retorica, troppa retorica, e per quanto si dica che questa commemorazione
riguarda non solo le vittime ebree, ma anche zingari, omosessuali, minorati nel fisico e nella mente,
nonché gli oppositori politici, è evidente che il 95% della comunicazione è occupata da quella che si
occupa degli Ebrei.
Ma ciò non mi sorprende: gli Ebrei della diaspora , Stato di Israele e Sionismo dispongono di un grande potere economico e mediatico a livello mondiale, con cui condizionano la politica di molti
Stati a tutti i livelli, e perciò capaci di determinare decisioni a loro favorevoli.
Non si spiega altrimenti il fatto che Israele, vinta la guerra dei sei giorni(1967), abbia perseguito da allora una politica di occupazione spietata delle terre arabe, precludendo la creazione di uno Stato Palestinese indipendente, politica che configura il malcelato disegno di un Grande Israele, Paese in
cui la componente araba avrebbe una posizione subalterna. E' la politica del "fatto compiuto" basata
sulla forza e il sostegno appunto degli interessi globali di USA e del Potere economico dei grandi
potentati.
Israele giustifica la sua politica in Palestina considerando la sua stessa esistenza di Stato Ebreo come
risarcimento per le persecuzioni subite, e qui non si può non fare notare che il prezzo e peso di questo
risarcimento viene imposto ai Palestinesi che sono incolpevoli.
Dunque in questi giorni ho rivisto film e documentari importanti che hanno appunto come filo
conduttore la persecuzione e lo sterminio degli Ebrei, e quei fatti sono abitualmente identificati come
il "Male Assoluto" perpetrato dal popolo tedesco ai danni del popolo ebraico.
Ma Hanna Harendt, ebrea e tedesca, contesta questa teoria perché il "male assoluto" implica una
vittima sola, unica, innocente, ma dove è il colpevole? E l'innocente? Ci si addentra in un terreno
minato disseminato di ipocrisia, falsità, manicheismo e dogmatismo, fonti di nuovi "mali assoluti".
La verità è che sul banco degli accusati può e deve esserci l'Umanità, la nostra umanità, noi tutti, poiché tutto il male è prodotto dagli uomini, solidalmente.
Pertanto la Harendt ritiene che la Shoah sia "Male Assoluto" nella stessa misura in cui tutto il
male prodotto dagli uomini ai danni di altri uomini venga definito "Male assoluto".
In difetto di ciò solo l'ipocrisia è "Assoluta"
Antonio Ferrin