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libreria di zurau

lunedì 24 ottobre 2016

MA'T Settimana della salute mentale

               
                                                                  MA'T


Sabato pomeriggio, in attesa di entrare al Cinema Astra, mi sono fermato in via Emilia Centro,
in angolo con Piazza Matteotti: sentivo suoni acuti di ottoni e tamburi che si avvicinavano sempre
più e, in lontananza, avanzava un corteo partito da Largo S.Agostino.
Allora ho ricordato che poche ore prima Chiara mi aveva annunciato che avrebbe fatto un servizio
fotografico al " Màt Pride", la marcia dei matti, in occasione della Settimana della Salute Mentale.
Così ho deciso di assistere al passaggio del corteo preceduto dalla Banda musicale di Modena; in
realtà, come spesso accade, molti eventi sono annunciati con un'enfasi eccessiva rispetto alla realtà
dei fatti, anche se in presenza di una manifestazione importante e socialmente utile.
Infatti la Banda è un poco scalcinata, con pochi elementi, disordinata nel portamento, suonano
a memoria, ma volonterosamente.
Lo stesso corteo è esiguo, con pochi malati e i loro parenti, due uomini sui trampoli, alcuni volontari
che distribuiscono palloncini e altri che reggono manifesti esplicativi circa i temi della manifestazione
non mancano due fotografi a documentare il tutto, una di questi è Chiara che notandomi mi si avvicina
noto anche il Vigile urbano in motocicletta che fa da staffetta: ha sollevato la moto sul cavalletto e si è piantato a gambe larghe nel bel mezzo della strada, ha gli stivali di pelle nera, i pantaloni infilati e attillati, giberna e cinturone, manganello e pistola e infine la paletta segnaletica infilata nello stivale, si guarda intorno con atteggiamento marziale, questa immagine richiama alla mente scene Western.
Ciò che più mi sorprende e mi fa sorridere è il tizio in testa al corteo che regge un cartello.
Egli è un cittadino frequentatore abituale del Centro di Salute Mentale e del bar della Polisportiva
situato al piano terra, molto docile ed educato, cerca di scroccare piccole consumazioni, ma lo ricordo
bene sopratutto perché io e mia moglie lo abbiamo sorpreso alcune volte a pisciare in pieno giorno nella siepe condominiale.
Gli spettatori osservano incuriositi, alcuni sorridono o commentano, ecco un commento per tutti : poverini, hanno dei problemi.
Ho pensato che tutti noi abbiamo dei problemi, più o meno consapevolmente, e che tutti avremmo
dovuto "entrare nel corteo" e confonderci con i matti.

Antonio Ferrin
Modena, 24/10/2016

domenica 23 ottobre 2016

IO, DANIEL BLAKE

                                                                                                                                                                                                   IO, DANIEL BLAKE


Ho visto il film di Ken Loach, film in cui il regista affronta il tema del Welfare inglese.             Prende in esame il caso emblematico del sessantenne Daniel alle prese con i suoi problemi di cuore che lo rendono inabile al lavoro, ma che nello stesso tempo non riesce ad accedere ai sussidi di malattia e disoccupazione per la stupidità e inettitudine della burocrazia.                                           Infine Daniel muore di infarto proprio nell'ufficio della burocrazia dove finalmente avevano accettato
di esaminare il suo caso, per cui si può ben dire che "muore di burocrazia".
Pertanto il tema interessa tutti, anche noi che viviamo in società che si dicono socialmente avanzate, ma che sono anche terribilmente complesse e competitive, e nelle quali le burocrazie sono veri Moloch
incombenti, minacciosi e imperscrutabili.
Quindi l'argomento è ampiamente dibattuto, ma io desidero accennare alla maestria con cui Loach gira
la pellicola, coinvolge emotivamente lo spettatore, provocando in lui indignazione, pietà, pianto e
disperazione.
Infine, nel funerale dei poveri (perché celebrato al mattino molto presto) la giovane Kate, amica di sventura di Daniel, legge un biglietto trovato in una tasca dell'uomo morto, è la dichiarazione che si
riprometteva di leggere davanti alla Commissione riunita per esaminare il caso: 
Io sono Daniel Blake...sono un Cittadino...niente di più...niente di meno... 
La recitazione è magistrale, non solo quella di Daniel, ma di tutti gli attori, anche dei più spregevoli per esigenze di copione.

A.Ferrin
Modena 22/10/2012