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libreria di zurau

mercoledì 26 aprile 2023

XXV APRILE Anniversario della Liberazione

La celebrazione è frutto delle tragiche circostanze in cui si trovò il nostro Paese. Il XXV aprile 1943, con i tedeschi ormai in fuga, gli Alleati sbarcati in Sicilia, a Salerno e Anzio, gli Alleati ormai alle porte di Milano, e in fuga Mussolini con gli ultimi Gerarchi, i gruppi di Partigiani scendono dalle montagne ed entrano nelle città da liberatori. Tra i partigiani era prevalente la componente politica di estrema sinistra (comunisti e socialisti) per i quali fu facile imporre una verità che avvalorava la cacciata di Mussolini e del Fascismo per merito della lotta partigiana. In realtà il Fascismo è crollato e imploso a causa del suo tragico fallimento in cui ha trascinato tutto il Paese, fallimento dovuto alla politica di potenza, imperialista e velleitaria. Il 10 luglio del '43, il Gran Consiglio del Fascismo approva un O.D.G che condanna la politica di Mussolini e lo sfiducia, E' quello che aspettava il Re? Fatto sta che fa imprigionare il Duce confinandolo a Campo Imperatore, da dove viene liberato da paracadutisti tedeschi. Pertanto mi sembra chiaro che il Regime mussoliniano è crollato per sua intrinseca debolezza e fallimento: si è suicidato per una rivolta intestina al Regime stesso. Infine, il Fascismo è caduto, la Monarchia ha pagato la sua incapacità a tutelare lo Statuto Albertino e a evitarci una guerra scellerata e ingiusta, infine nel '46 gli italiani hanno scelto la Repubblica: il tutto è materia di storia per gli Storici, Storia che non si può spiegare con i se e i ma, né con la dietrologia o le ideologie di parte. Gli individui e i popoli subiscono le conseguenze dei propri errori, ed è giusto che così sia, ma sono anche convinto che la responsabilità di una sconfitta (come delle vittorie) non sia responsabilità de "l'uomo solo al comando", ma di tutto il popolo che si è fatto gregge. Per questo trovo grottesco che a quasi 80 anni dalla Liberazione vi siano Cittadini che si sentono vincitori e che vogliono colpevolizzare ancora i vinti.

A.Ferrin

modena, 26/Aprile/2023

domenica 2 aprile 2023

FERRARA

Infine ho preso il treno diretto a Ferrara per visitare la mostra "Rinascimento a Ferrara". Il viaggio è già un premio: è meglio viaggiare con mezzi pubblici per avere un'immagine più realistica del Paese. Al felice esito della mia "gita" contribuiscono la giornata di primavera incipiente, e il ritorno nella mia Città dopo tre anni di forzata assenza causa la pandemia Covid. Ho viaggiato in compagnia di una studentessa reggiana che risiede nella città Estense dove frequenta la facoltà di medicina: un'ora di conversazione piacevole circa le bellezze di Ferrara, in una carrozza moderna non affollata e con il personale viaggiante efficiente, insomma un servizio ferroviario inappuntabile. Giungo al Palazzo dei Diamanti che, tra l'altro, ha subito importanti restauri che ne hanno ripristinato lo splendore: è bellissimo nelle parti espositive e nei servizi annessi.  Che dire dei quadri? E' un tripudio di bellezza che stordisce: sono opere esposte nel mondo e solo per l'occasione rientrate a Ferrara: sono opere del Rinascimento Ferrarese, il '400/500, i secoli del massimo splendore della Corte Estense.          La loro sorte è la stessa di molto patrimonio d'arte italiana passata di mano per le vicissitudini della storia italiana dei secoli trascorsi.  Esco dal Palazzo e mi avvio in Ercole I D'Este liberata dalle automobili, e perciò più affascinante perché assume l'aspetto originale immaginato dal Rossetti quando ideò l'Addizione Erculea, o da De Chirico quando dipinse le sue tele Metafisiche: qui l'occhio spazia  dalla Porta degli Angeli a nord, al Castello di cui si intravede l'ingresso corrispondente: si racconta che il Duca avesse realizzato un passaggio sotterraneo segreto tra il Castello e la Porta. Sono stanco ma la fatica mi ha regalato anche l'adrenalina per poterla sostenere; sono gratificato da questa visita, e tuttavia sono colto dal dubbio: queste "gite" non sono fatte per me e i miei coetanei; infatti rivedo il treno affollato di giovani e rari anziani, come nel Palazzo dei Diamanti.                                                              Potrò in futuro, almeno, riandare con la memoria ai ricordi più belli?

Ferrin

2/4/2023