SCRIBERE

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libreria di zurau

domenica 30 marzo 2025

LA CHIAVE A STELLA

Rileggo una delle opere di Primo Levi: "La Chiave a Stella". Sapevo che lo scrittore era un tecnico esperto di chimica industriale quindi operatore su impianti tecnologicamente avanzati, insomma ho fra le mani uno dei rari esempi di letteratura industriale. La cosa mi sorprende, ma d'altra parte sappiamo che la scuola italiana offre preferibilmente sbocchi professionali umanistici. L'occasione mi è utile perché nei lontani anni '60, in attesa di orientarmi nelle mie scelte di lavoro, avevo partecipato alla campagna saccarifera estiva in uno dei tanti zuccherifici dove si lavoravano le barbabietole di cui la Provincia di Ferrara era grande produttrice, quindi accettai di entrare nella Montecatini di Ferrara come operaio chimico. La Montecatini, dove già erano mio padre e mio fratello, era un grande Polo della chimica in cui, partendo da petrolio e metano, si producevano prodotti di sintesi. Pertanto leggere Levi che scrive di stabilimenti fatti di tubature e autoclavi, torri di distillazione o esterificazione, scambiatori, catalizzatori, gasometri e di complessa carpenteria, nonché di flange, pompe e varia componentistica meccanica e reazioni chimiche, mi riporta alla memoria l'esperienza lavorativa giovanile. Alla Montecatini di Ferrara, e in seguito alla Sandoz di Basilea, debbo la scoperta della cultura tecnico-industriale, ovvero l'industria e la tecnologia che consentono la vita che conduciamo. Ecco allora che rivivo il processo di apprendimento di allora, anche se "La chiave a stella" menzionata da Levi è l'utensile più elementare che simbolizza però un processo molto più complesso e straordinario. Infine con la conoscenza del mondo dell'industria mi accorgevo della carenza della nostra cultura troppo incentrata su lettere e filosofia, sulla teoria  e pertanto molto astratta, lontana dalla concretezza della vita reale. Ricordo in particolare il lavoro alla Montecatini. L'esperienza di lavoro precedente è quella di via Arginone, ma erano i piccoli lavori che tenevano impegnati i ragazzini durante le vacanze; prima, a Ferrara in via Mazzini, vicino alla Sinagoga, in un negozio rivendita di Olio, dove facevo le consegne a domicilio, poi in una macelleria equina all'inizio di via Foro Boario con le stesse mansioni, e infine presso un falegname di Via Argine Ducale come garzone di bottega. Qui facevo apprendistato: lucidavo i bauli da corredo per le ragazze da sposa (anche in casa nostra ce n'era sempre uno pronto da riempire per le mie sorelle), ma lucidavo anche le casse da morto con tintura di noce e olio di gomito, casse che allora fabbricava anche il semplice falegname. Quindi la Montecatini con il corso di chimica, in aula e laboratorio, di preparazione al lavoro. Poi l'inizio dell'attività lavorativa nel  nuovo impianto di produzione del Terital, il filato sintetico su licenza tedesca che avrebbe spopolato nel mercato tessile mondiale. Nello stesso tempo a Ferrara nasceva il Moplen, una plastica di sintesi frutto della ricerca italiana e che procurò il Nobel della chimica al suo inventore Giulio Natta. Ricordo  l'avviamento del Terital, un impianto colossale di 4 piani contenente una selva di tubi coibentati che vanno in ogni direzione a unire serbatoi, autoclavi, colonne di lavorazione alte 30 metri, e il tutto mosso da batterie di motori elettrici e compressori necessari per raggiungere pressioni di centinaia atm. E tutto l'impianto monitorato da una sala controllo che non è esagerato definire "spaziale": quadri di controllo che in tempo reale, e con  i relativi grafici, indicano le molte fasi del processo produttivo. Una volta avviato l'impianto con l'assistenza dei tecnici distaccati da Witten, l'ambiente appariva nitido e pulito, esposto agli agenti atmosferici, ma quasi silenzioso, un silenzio rotto solo dal ronzio dei motori e dal sibilo degli sbuffi di vapore da tubazioni e valvole, e sempre attraversato da esalazioni e afrori delle sostanze chimiche. Amavo quasi il turno di notte, quando la "città della chimica", sfavillante di mille colori, si stagliava nella campagna circostante, e pochi di noi erano lì a presidiare il lavorio incessante degli impianti. Nella solitudine percepivi l'importanza del ruolo: ti sentivi un Capitano al timone della nave. Potrei dire di molti episodi e aneddoti meritevoli di essere ricordati, ma riconosco di essere pigro: a una delle molte selezioni cui ho partecipato (era il tempo dei Test attitudinali) mi fu diagnosticata la pigrizia come segno caratteristico. Riconosco di non essere un Vittorio Alfieri, quello del "Volli, sempre volli, fortissimamente volli", ma ho in mente un episodio singolare: in una pausa di lavoro, quando si scherza fra colleghi, a volte anche pesantemente, uno di questi, già sposato, confidava di contenersi nei rapporti coniugali per non "viziare la moglie", che cioè lei non si "abituasse troppo bene". Non ho memoria di risposte dai colleghi, mentre io ero ancora inesperto, quasi imberbe.   

 
Modena, 27/3/2025     

martedì 25 marzo 2025

TORTURA

Una tortura mediatica cui mi sottopongo all'alba: è la rassegna stampa, peraltro opportuna per chi non si vuole bene, e io sono tra questi. E ripeto a me stesso, perché mettere alla prova i sensi con lo stillicidio di eventi bellici, di false trattative o illusorie tregue quando invece si intende "pace armata" in cui i vari contendenti (leggi imperialismi) giocano lo loro partita, ciascuna con carte truccate e riserve  mentali? I più tra noi percepiscono la verità che noi umani siamo parte del problema, che cioè siamo  condannati a lottare, che tutto il nostro confliggere rientri in un disegno imperscrutabile che prescinde dalla nostra volontà: qualcuno o qualcosa lascia che noi ci trastulliamo con i nostri passatempi, peraltro adeguati ai nostri mezzi limitati, mentre la Natura procede nel suo progetto a noi inibito. In altri termini, mentre noi scavezzacolli ci azzuffiamo per misere bagatelle (ma per noi vitali!), su un piano più alto si compiono i destini dell'Universo. Insomma, anche bambini (absit injuria verbis) e minus Habens intuiscono che bombardare Gaza già scheletrita, uccidendo ancora bambini e civili incolpevoli, sia non solo un crimine rivoltante, ma anche stupido in quanto prodotto da una mente semplicemente umana! E gli Ebrei sono uomini, anche quando si credono superiori!

Modena, 25/3/2025   

PAZIENZA

Il Pontefice dice di avere sperimentato la pazienza nella sua malattia. E che dire della pazienza con cui noi Cittadini dobbiamo assumere giornalmente la dose di piaggeria, servilismo e culto della personalità che ci viene propinata? Gratis et amore Dei?

Modena, 24/3/2025

sabato 22 marzo 2025

APPRODO

Smarrito e vagabondo                                                                     

nel blu degli occhi tuoi  

Cosa sarà del naufrago 

senza vela e timone?

Troverà approdo 

alla terra ignota? 


Modena, 23/3/2025

mercoledì 19 marzo 2025

VIA FESTA DEL PERDONO

Milano caliginosa degli anni 70?                                                                                                                  Svanita come i morti innocenti                                                                                                                    celati da pietre bianche.                                                                                                                                    L'eskimo come bandiera                                                                                                                          cencio a monte Stella.                                                                                                                                    Brume velano il sogno folle                                                                                                                        tracciato da stelle pallide.

Modena, 22/3/2025                                                                                                                                                                                                                                                                

lunedì 17 marzo 2025

DIARIO INFIMO

Esco dall'ECU per risalire in via Giardini e subito, al carraio della Fogliani, il passaggio è impedito da un mezzo pesante che vi staziona: il guidatore non c'é, e così il camion è incustodito, lo aggiro per potere proseguire ma subito, poco oltre, le strisce pedonali sono occupate da un'altra vettura incustodita, sì, l'auto è incustodita e occupa la zebra bianca, e così i pedoni guardano perplessi davanti al nuovo  ostacolo imprevisto . Ma i più, borbottando, cambiano strada. Io no! Penso di aspettare l'incauto Cittadino cui impartire la lezioncina. Non ho pensato di coinvolgere i Vigili Urbani che peraltro sono invisibili; non mi va di vederli arrivare (se e quando) come due marziani sulle grosse moto, abbigliati di tutto punto: casco nero e occhialoni, stivaloni neri, pantaloni attillati, cinturoni bianchi di cuoio e infilati nelle fondine,  pistola, taser e radio, e che infine si atteggiano a "sceriffi" della Contea, quasi uomini  della provvidenza. Sono anche stanco e penso agli eventuali imprevisti, anche spiacevoli, che possono nascere in circostanze simili, e la cronaca purtroppo ne è zeppa. Ma via, di cosa si tratta in fondo, se non di piccole trasgressioni? Bisogna essere tolleranti e reprimere la rabbia; chi di noi non commette, o ha commesso, peccati veniali come investire pedoni sulle strisce, dimenticare di pagare le tasse, usare violenza alle donne o sfruttare il lavoro altrui? Allora rinuncio ad attendere il Cittadino indisciplinato. Non voglio rischiare di incorrere in un TSO.                                                                                                                                                                                                                                                            Modena, 17/3/2025

                                                                                                                                                              POSTILLA   

Doverosa postilla a "Diario Infimo"; non so se vuole essere grottesco, irridente o semplicemente provocatorio. In verità sono alla ricerca del nuovo titolo per l'ultimo libretto che mi accingo a stampare, e mi è venuta l'idea di chiedere a mio figlio un suggerimento. E' un titolo che ritengo appropriato e adeguato a quello che dovrebbe essere la natura intrinseca di un Diario: registrare la vita, la quotidianità di un uomo, di una umanità sotto ogni latitudine, senza remore o ipocrisie, e sotto questo aspetto il materiale abbonda. Poi penso che non esista un diario che non sia "costruito", almeno in parte, a misura di uomo,  .                                                                                                                                                  18/3/2024                                                    

venerdì 14 marzo 2025

RISVEGLI

 Come già detto, ho un sonno notturno intervallato da brevi risvegli che, se non altro, fanno sì che i sogni   sopravvivano alla luce del giorno. In questo caso ho memoria di due sogni con scenari differenti, nei   quali però mi vedo protagonista. Nel primo sogno visito un Camposanto e mi aggiro tra sepolcri   monumentali, poi lo sguardo si posa su una lapide che ricorda un personaggio molto famoso, ma il   sepolcro è in uno stato d'abbandono, quasi nascosto da erbacce, e io non ricordo chi sia il personaggio   che vi giace. Nel secondo sono coinvolto in un immane disastro ambientale provocato da piogge   torrenziali che hanno devastato il territorio. Sono fra i partecipanti al soccorso diretto alle vittime   sopravvissute che invocano aiuto; c'é il frenetico vivai di uomini e mezzi, la concitazione del personale   sanitario, il suono delle sirene che lacera l'aria...ma ahimè, il sogno svanisce.

 Modena, 14/3/2025

mercoledì 12 marzo 2025

OTTOVOLANTE

Dobbiamo adeguarci alle "sceneggiate" di Trump, all'ottovolante con cui ci costringe alle vertigini e  al senso di precarietà. In famiglia avevamo una vecchia zia non maritata che incuteva timore a noi bambini, e invece faceva sorridere i grandi. Burbera e umorale, era capace di alzare la voce senza ragione, e poi sfoderare il migliore dei sorrisi per blandire: ma tu sei bravo/a, ti voglio bene. Era una Trump ante litteram che a suo modo voleva rimarcare la sua presenza fra noi. Ma c'é una piccola differenza: Acidalia era una donna minuta e inoffensiva, bisognosa d'affetto, affetto che cercavamo di assicurarle, Trump, invece, è il capo di una Superpotenza nucleare, mostra di avere un Ego ipertrofico ed è fulcro di un Sistema di poteri da cui dipende anche il nostro futuro! 

Modena, 12/3/2025 

lunedì 10 marzo 2025

MARZIANI FRA NOI

Seguo sui media ciò che accade sulla terra, anche se in verità non vorrei farlo onde preservare le mie coronarie. In una certa misura invidio i miei simili che riescono a stabilire la giusta distanza dal centro di gravità di un'attualità depressiva e ansiogena, centro di una giostra che gira vorticosamente mentre noi al volante di macchinine ci scontriamo, presi da quello che riteniamo un trastullo. Molto presto sapremo, scopriremo che ci siamo ingannati: siamo semplicemente dentini di un immane ingranaggio, non attori ma comparse eterodirette. Dunque io sono fra quelli che vogliono vivere nella realtà e possibilmente penetrarne il groviglio misterioso. E cosa c'é di più intrigante che cercare di comprendere cosa accade negli USA, e conseguentemente sulla terra, dopo la rielezione di Trump alla Presidenza? Ho assistito all'incontro/scontro di Trump-Vance vs Zelensky e, in seguito, al primo discorso ufficiale di Trump davanti al Congresso. Poiché non devo difendere poteri e rendite di posizione, affermo che il meno disturbato dei tre mi è parso il Presidente Ukraino; Trump ha mostrato di essere quello che è: il palazzinaro arricchito in preda al delirio di potere. Vance è invece il tipico americano dell'America profonda, quella conservatrice e più rozza. E' sufficiente possedere poche nozioni di fisiognomica e prossemica per notare caratteristiche singolari del Presidente e del Vice Presidente rese abbastanza chiaramente nelle suddette circostanze; ovvero il narcisismo di Trump, le sue faccine, i tic, gli artifizi retorici, l'eloquio artefatto. D'altra parte ogni parola e atteggiamento di Trump, nonché la durezza di Vance, sono così radicali e divisivi che, se io fossi americano, sarei molto preoccupato. Molto preoccupato perché questi due signori detengono un potere immenso, la cui gestione richiede grande equilibrio. Ultima notazione per Elon Musk. Noi non andremo su Marte, ma invece abbiamo già il Marziano tra noi:  è Musk, alieno inquietante!
                                                                                                                                                            Modena, 10/3/2025