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libreria di zurau

mercoledì 20 maggio 2020

L'ARTE DOPO IL CORONAVIRUS


Per il momento siamo liberi di uscire "a rivedere le stelle": l'allegria è contenuta e speriamo di non
ritornare in clausura.
Durante la reclusione, in attesa della libera uscita, ho desiderato fare alcune brevi escursioni a
Bologna, Parma e Ferrara.
A Bologna presso Palazzo Fava per ammirare il polittico GRIFFONI, capolavoro del Rinascimento
Ferrarese dipinto da Francesco del Cossa ed Ercole de Roberti, già in possesso del Cardinale Pompeo
Aldrovandi che lo smembrò mettendolo sul mercato.
Quindi Parma dove rivedere il Duomo con il Battistero e la "Pilotta" restaurata e riorganizzata.
Infine Ferrara con il Castello Estense e l'esposizione della Fondazione Sgarbi.
A.Ferrin
19/5/2020.

martedì 19 maggio 2020

SENECA



Rileggo "Lettere a Lucilio" di Seneca: è una vecchia traduzione con testo latino a fronte, omaggio
della UTET .
Leggere Seneca è emozionante perché sembra un nostro contemporaneo: ci parla un filosofo della Classicità imbevuto di cultura umanistica, che conosce le scienze umane che noi riteniamo frutto
del nostro ingegno.
D'altra parte, questo si avverte in tutta la letteratura greco-latina dell'antichità: da quella viene la
cultura occidentale, da essa hanno attinto e attingono ancora oggi (e da oltre duemila anni) i nostri
"maestri del pensiero".
Con una differenza: i Pensatori del passato, compresi gli eretici che contestavano lo scibile del tempo,    si esprimevano a rischio e pericolo della propria vita, gli intellettuali moderni sono organici al Potere costituito, o smaniano per salire sul carro dei vincitori.
A.Ferrin
modena, 19/5/2020

TUTTO ANDRA' MEGLIO!? SAREMO MIGLIORI?


Ci siamo cullati fra fantasie e aspettative di palingenesi migliorative della nostra umanità: saremmo stati più buoni perché la vicinanza di morte diffusa e incombente, e l'esemplare
abnegazione di molti ci avrebbe mostrato il valore della vita e resi migliori.
Ma dopo l'iniziale ostentazione dei buoni sentimenti (più proclamati che praticati), uomini 
e donne hanno ripreso "padronanza" della propria esistenza.
In un certo senso si torna alla normalità della lotta per l'esistenza: dobbiamo sopravvivere 
a ogni costo, passando anche sul cadavere non di un nemico immaginario, ma del prossimo.
Ci sono medici di base che per paura o calcolo scoraggiano le visite ai pazienti e rifiutano loro la
misurazione della pressione, con buona pace di Ippocrate e del suo giuramento; altri rendono
"difficile" l'accesso agli ambulatori, altri ancora, quando si fanno vedere, sono travisati da scafandri che non si vedono neanche negli ospedali.
Insomma abbiamo osannato medici e infermieri, facendo di ogni erba un fascio, ma è meglio non generalizzare: vi sono medici e infermieri che hanno fatto, e fanno, onore alla loro professione, altri invece si sono nascosti tra le quinte. 
D'altra parte, il Covid19 è diventato una grande quinta di Teatro dietro cui si nascondono miserabili speculatori e profittatori delle tragedie umane; ci sono quelli che non adempiono al dovere fiscale verso lo Stato, ma ora pretendono i benefici previsti per chi ha subito il danno economico causato dal Coronavirus, col risultato che non si parla più di evasori ed evasione fiscale.
A.Ferrin
modena, 18/5/2020

mercoledì 6 maggio 2020

SCORDARE


Scordiamo
i nostri morti
per non pensare
il mio il tuo
il nostro tramonto.
Siamo poca cosa
meno ancora saremo
Pulviscolo fra stelle
remota memoria
di me di te di tutti
aggrappati all'ingenua
illusione d'eternità.

A.Ferrin
modena, 6/5/2020