Sono ottimista per natura: mi risveglio al mattino presto, felice di vedere la luce del giorno penetrare dal lucernario a rischiarare la stanza. Non amo poltrire fra le lenzuola, e pertanto abbandono il calduccio del letto: mi vesto, preparo colazione, accendo il Personal, il televisore, e ascolto le ultime notizie, cosa, quest'ultima, che non dovrei fare perché rende il rito giornaliero della lettura del quotidiano pressoché inutile. D'altra parte c'é una ragione più importante: dovrei conservare più a lungo lo stato di serenità che il sonno mi ha regalato, e invece l'incipit del giorno elargisce tutti gli elementi perché io precipiti in una "depressione maggiore" che può ghermire l'incauto ascoltatore. Comincia il telegiornale che apre con il disastro ambientale in Sardegna che ha provocato anche morti, con i disordini in Francia dove i cittadini sono insofferenti delle restrizioni cui sono obbligati, e al Louvre dove la visione della Gioconda è consentita e riservata a un limitato gruppo di visitatori al prezzo di "affezione" di diecimila euro. Quindi sciorina i dati della pandemia Covid in Italia con nuovi contagi e ancora centinaia di deceduti. Poi è la volta delle polemiche politiche sul calendario delle aperture e chiusure per le prossime festività, la notizia che Roberto Bolle andrà in pensione fra due anni, quando di anni ne avrà 47, poi ancora l'assalto agli acquisti dei cittadini milanesi e torinesi a Milano e Torino. Sembra che il Virus e la pandemia siano ormai in secondo piano rispetto alle "astinenze da consumi, svaghi e divertimenti". Il tutto mentre i manovratori si divertono a ordinare le loro strategie per il contenimento del Virus sul grande tavolo del potere, tavolo su cui i Cittadini figurano quali fantaccini, e infine non cito le notizie dei femminicidi o della delinquenza comune. Tuttavia, la giornata televisiva, cominciata con i peggiori auspici, finisce con note di speranza e ottimismo per il nostro Paese; Nando Dalla Chiesa, figlio del Gen. Dalla Chiesa assassinato dalla Mafia, ha disegnato il palinsesto odierno di Rai Storia, che ha trasmesso documenti e film sulla lotta alla mafia, con i delitti del Gen. Dalla Chiesa, di Peppino Impastato, del giornalista Fava e di tutte le vittime che li hanno preceduti, La secolare lotta alla mafia, oltre ai lutti ha seminato fortunatamente anche senso dello Stato e senso civico, una semina che finalmente produce. Ma non voglio essere troppo ottimista: la mafia nel lungo periodo ha attecchito anche in altre regioni con le varie Camorra, Ndrangheta e Corona unita, spesso collegate alla delinquenza comune. modena, 29/11/2020