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libreria di zurau

giovedì 25 gennaio 2024

PALESTINA

Il 27 prossimo è il giorno della memoria per ricordare l'Olocausto degli ebrei: movimenti filo palestinesi e pacifisti hanno programmato una manifestazione per la pace e indipendenza della Palestina; Israele non la vuole e chiede al nostro governo di vietarla. Questa pretesa è inaudita: il popolo ebreo, già perseguitato e oggetto di un genocidio a opera del Nazismo, vuole impedire che un altro popolo, altrettanto vittima di ingiustizia e cattività, possa ottenere libertà e indipendenza. E' possibile che gli ebrei vittime, possano a loro volta diventare carnefici? Sì, lo sono da 75 anni, e vogliono mantenere questo status quo, perché il loro progetto (non più recondito) e di creare un Grande Israele che inglobi la Palestina. Il progetto è realizzabile grazie al sostegno economico e militare di cui gode ( Diaspora e USA), mentre il  fronte arabo è diviso e più povero. Ma perché ripetere ciò che anche i sassi sanno? Israele sarà "vittima" in eterno.

Modena, 25/1/2024 


martedì 23 gennaio 2024

TERESA

E' toccato a Teresa: se n'è andata a causa di complicazioni da Covid contratto mentre era a Bari per le  festività natalizie. Era un'amica comune in una compagnia ristretta che nel tempo aveva diradato la  frequentazione: raramente le compagnie resistono all'usura del tempo, complici anche i dissidi per l'inevitabile volubilità degli esseri umani. Con Paola mi sono recato al "Terracielo" di Modena  dove è allestita la camera ardente, e domattina ci sarà il funerale presso la parrocchia di Montale per  proseguire nel cimitero locale dove l'amica riposerà accanto ai genitori. Terracielo è una struttura adibita ai servizi funerari (ne sono sorte in tutta Italia): qui Teresa non è visibile perché i trasporti funebri sono consentiti solo con cofani sigillati. Con Paola, cerchiamo il locale dove è Teresa: gli  ambienti sono eleganti, molto curati e corredati di un salottino adibito a visite e sosta dei visitatori, tutto vero, e tuttavia marmo e acciaio creano un'aria gelida accentuata dal silenzio totale. La corte centrale è limitata da una sorta di chiostro che su due piani contiene le "celle", quella di Teresa è denominata "Le  Palme". Non è la prima volta che visito questa struttura, ma non ci si abitua, e infatti l'ambiente, nonostante la ricchezza e bellezza, incute timore e rispetto. Sappiamo tutti che questo è il nostro destino anche se, ovviamente, non spingiamo né vogliamo "saltare la fila". Ora, vicino al cofano di Teresa, raccolgo i pensieri e vorrei rivedere il suo viso, ma la mia non è curiosità, né penso che il suo viso irrigidito possa svelare il mistero della morte. Sono immobile per lunghi minuti a osservare la cassa di legno nuovo e lustro, accanto a Connie, la sorella affranta e triste.                                                        Ciao Teresa.

Modena, 23/1/2024 

sabato 20 gennaio 2024

BRONSON

 Il piccolo Bronson di 2 anni era raggomitolato ai piedi del suo papà, deceduti, il padre 60 enne forse a causa di un infarto, il bambino senz'altro di stenti. Li hanno ritrovati solo il 9 gennaio perché nessuno aveva avvertito della loro assenza (la madre con altri 2 figli vive separata). Il tutto nell'Inghilterra del nord, un Paese del nostro Continente, un Paese "civile" dove però un quinto della popolazione vive in povertà. Grosso modo è la stessa percentuale di povertà assoluta presente in Italia. Non riesco a distogliere gli occhi dall'immagine di Bronson apparsa sul giornale: è bellissimo ma già segnato dalle ristrettezze in cui ha vissuto la breve vita. Sono straziato e disperato, ma anche impotente al cospetto di questa realtà, mentre nella stessa Inghilterra il popolo trepida per la condizione postoperatoria di Kate e per la prostata del Re. Corro il rischio di dire insane e vane parole: l'indignazione non ci costa, e d'altra parte siamo tutti impegnati nella lotta della, e per la vita

Modena, 20/1/2024

giovedì 11 gennaio 2024

FAMIGLIE

La scrittrice Michela Murgia è scomparsa da alcuni mesi e si parla del suo ultimo libro postumo: "Dare la vita". Vi è ribadita la sua ideologia sulla famiglia: la famiglia "queer" allargata e non basata su legami di sangue, vantando così il merito di "scegliere" figli, senza volere o dovere generarli. Con tutta la migliore volontà qualcosa mi sfugge; inoltre, mentre vuole tutelare i diritti dei non consanguinei, stigmatizza la violenza, il mito e la retorica della famiglia tradizionale! Famiglia che io definisco semplicemente "naturale", frutto della nostra umanità e, in quanto tale, certamente perfettibile. Siamo al paradosso: le scelte etiche personali si traducono nel sovvertimento delle leggi di natura, scelte in cui c'é il desiderio, o il tentativo, di razionalizzare anche l'irrazionale. Ma siamo ormai abituati a questo andazzo, cioè di mettere in discussione tutto secondo i propri desideri e convenienze, purtroppo ignari (o consapevoli?) dei rischi insiti in quella che può essere definita come deriva inarrestabile verso il caos.

A. Ferrin                                                                                                                                                          Modena, 11/1/2024

 

lunedì 8 gennaio 2024

MA, NON CAPISCO, ERA COSI' AFFABILE...

Così rispondono i vicini di casa all'intervistatore che si precipita quando accadono tragedie in    famiglia; è di oggi il fatto raccapricciante di una giovane mamma che si lancia dall'alto con la sua bimba fra le braccia: la bimba è deceduta mentre la donna è ricoverata in fin di vita. E i vicini ripetono sempre le stesse parole: siamo esterrefatti, chi l'avrebbe detto, oh poverine; il problema è sempre questo: siamo attoniti, non capiamo e brancoliamo smarriti. Siamo usciti dalle festività natalizie in cui abbiamo ingannato noi stessi e il prossimo celebrando riti stantii ma funzionali alla fabbrica dei sogni e di ogni illusione che ci aiutino a vivere. Nel nostro intimo sappiamo che la nostra è pura follia ma siamo impotenti: lo spettacolo deve continuare! La donna che sacrifica se stessa con la figlia di 5 anni, è un semplice accidente sul quale non è il caso di indugiare, pur essendo straziati dal dolore? Oppure è solo frutto avvelenato dell'irrazionalità? Il problema è che la cronaca non si sofferma sulla donna ma sentenzia: lei è una dei tanti, presto dimenticati, che non ce l'hanno fatta, che gettano la spugna. Non riusciamo o non vogliamo pensare al suo tormento. Nella disperazione e infelicità, la solitudine era la sua sola compagnia.               

A. Ferrin                                                                                                                                                        Modena, 8/1/ 2024