Era mia intenzione scrivere qualcosa nell'anniversario della liberazione dal Nazifascismo, poi ho scoperto di avere sempre ricordato la data del '45, ripetendo però gli stessi concetti più o meno diffusi ma sempre divisivi. Pertanto voglio evitare la solita retorica scontata e di maniera, anche perché nelle occasioni ufficiali mancano sempre parole di conciliazione, non riconoscendo che Fascismo, Guerra, e Resistenza sono parte di una Tragedia comune a tutto il nostro popolo. Per ciò, tutti dovremmo elaborare le vicende di cui siamo stati protagonisti, assumendone la responsabilità morale, ma nello stesso tempo storicizzare per pervenire a una vera pacificazione sociale. In altri termini ci si divide ancora tra buoni e cattivi, non riconoscendo che in Italia siamo stati protagonisti di una vera e propria "guerra civile", vicenda che dopo 80 anni non siamo ancora capaci di affrontare serenamente. Per questo preferisco ricordare tutte le vittime italiane della "2^Guerra Mondiale", quelle di prima e dopo la caduta del Fascismo. E' più forte di me: non posso, né credo sia giusto, dividere i caduti fra buoni e cattivi. Erano nostri concittadini con i loro ideali, anch'essi vittime delle passioni umane, e quindi delle ideologie portatrici di dogmatismo e manicheismo. Noi posteri dovremmo avere rispetto dello loro scelte, e averne soprattutto pietà, nella speranza (forse vana?) che le esperienze più nefaste possano renderci migliori.
Modena, 25/4/2024
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