Or ora ho saputo che il Papa argentino è morto questa mattina alle 7,30. Avevo appena scritto un post circa i suoi malanni. Non modifico una virgola di quel post: lamentavo in esso l'eccesso di retorica che imperversa al riguardo, e ora ci ritroviamo con l'evento che ci assicurerà per mesi un ulteriore carico di cerimonie varie tra funerali, Conclave e insediamento del nuovo Pontefice, il tutto condito con infiniti commenti sul suo Pontificato tra gli schieramenti pro e contro. Certamente una parte dei cattolici e gerarchie non ha amato questo Papa; per quanto mi riguarda, mai ho nascosto che non mi piacesse, comunque è finita la sua parabola terrena, e subentra il cordoglio per la sua scomparsa. D'altra parte la morte è sempre scandalo, come lo è la morte di ogni uomo che sgomenta e turba profondamente, e ci pone di fronte al suo mistero, mistero che ci è precluso. Nella mia già lunga vita vedrò dunque (spero) un nuovo Papa. Ho sempre sostenuto (e non ero il primo né il solo) che i Pontefici italiani dessero maggiori garanzie di imparzialità, e perciò spero che dal Conclave esca un Papa italiano. Ma quanta acqua è passata sotto i ponti! Ricordo quando il Papa era ancora circondato da un'aura di sacralità, quando i riti e le vesti contribuivano a farne immagine venerabile lontana dal popolo, poi è subentrato il fenomeno della laicizzazione della società e la sua relativa scristianizzazione. Questi fenomeni, a mio parere, non sono del tutto positivi perché pregiudizievoli del senso religioso della vita, qualità comunque utile alla nostra umanità sempre più povera di valori e smarrita. Quale destino per l'uomo privo di ideali, di speranza, e tutto solo nell'universo?
Modena 21/4/ 2025 ore 18 pm
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