Tornerò sulla sponda piemontese del lago Maggiore: molte cose ho visto e quasi dimenticate. Mi piace l'idea di lasciarmi alle spalle i Lidi più noti del lago con i giardini di colori che guardano la riva lombarda delle brughiere cupe e impervie, e poi inerpicarmi nel cuneo ossolano fino al Passo San Giacomo. Ma ormai volo con la fantasia poiché il fisico non è in grado di vivere progetti che richiedano molte energie, e poi devo fare fronte a desideri contradditori, per esempio vedere molte cose e, nello stesso tempo, farlo con lentezza assaporando anche quelle minute, non meno importanti. Siamo inseguiti e braccati dal tempo che non riusciamo a trattenere: vorremmo arrestarne il moto perpetuo, ma è inafferrabile, obbedisce a leggi di libertà solamente sue. Noi siamo soggetti invece al tempo che la natura ha predisposto per il nostro transito sulla Terra: è questo che non riusciamo ad accettare! A voglia cantare la vita, le sue meraviglie, spenderci in lodi sperticate, tutto inutile, la natura ha già stabilito e disegnata la nostra rotta, come quella di stelle e pianeti. Possiamo solamente stupire del mistero che ci comprende e determina. Per quanto mi riguarda, vorrei perdermi nell'infinito caos universale come particella che, pure nella sua irrilevanza, è parte di un'avventura irripetibile.
15/7/2025