Franz Kafka è un'impiegato d'ordine negli uffici di Praga delle Assicurazioni Generali di Trieste;
è di famiglia ebraica e vive con i suoi nel Ghetto di Praga: non ha un buon rapporto con il padre e non ha
molti contatti anche con il mondo esterno. Pertanto è un uomo schivo, solitario e i suoi interessi sono
limitati alle letture e alla scrittura, vuole essere uno scrittore! Già nelle prime opere riversa il suo mondo interiore popolato di complessi e frustrazioni, abitato da fantasmi, paure indicibili e alle prese con mostri
frutti delle sue sue elucubrazioni mentali.
Gli elementi salienti della sua arte sono ben presenti nella sua opera più nota: La Metamorfosi. Un mattino,
al suo risveglio si accorge di essersi trasformato in un insetto mostruoso, un grande scarafaggio che fatica
a muoversi, ributtante e che fa di tutto per nascondere la sua nuova condizione al resto della famiglia.
I genitori e i fratelli inizialmente cercano di aiutarlo, spronarlo e curarlo, ma Gregor Samsa, questo il suo nome, non accetta la sua condizione, l'angoscia e la vergogna lo opprimono, conducendolo infine ad un'alienazione totale.
La figura di Gregor Samsa mi ha subito commosso e affascinato, e ho riletto La Metamorfosi più volte
perché la vicenda surreale di Gregor tocca i punti più sensibili dell'animo umano: le paure più recondite,
quali la solitudine, l'alienazione, la perdita di se stessi, degli affetti più cari, l'esclusione dal consesso umano, la morte. Gregor Samsa, che ora è un essere immondo, tuttavia conserva la lucidità per capire che il suo mondo, ormai, è quello dell'angoscia e non più dell'amore.
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