IO E LEI
(Oltre la vita)
E' il titolo dell'ultimo libro di Edoardo Boncinelli, il grande Genetista italiano: è uno scienziato e,
onestamente, dichiara subito il suo radicale scetticismo circa ipotesi di trascendentalità e sacralità
della vita umana.
Noi siamo parte della natura, natura di un universo imperscrutabile che non riusciamo a concepire
nella sua immensità e complessità; forse siamo solo un accidente, un caso fortuito o necessario in un
processo chimico-fisico-biologico che esula dalle nostre capacità di indagine e comprensione.
Ma l'evoluzione del cervello e delle relative capacità cognitive ci ha regalato il rovello col quale trastullarci nella vana ricerca del senso della vita, della nostra vita e dell'universo.
Ciò vale per tutto il mondo animale, vegetale e fisico: essi obbediscono a leggi intrinseche alla natura, la quale ne regola l'esistenza unicamente in base alle sue esigenze e secondo le quali lei, la natura, mira a perpetuare se stessa, assicurando la sopravvivenza delle Specie.
Pertanto mondo fisico, animale e vegetale sono regolati da un ciclo vitale che prevede
nascita-vita-morte,senza soluzione di continuità in base alla legge di Lavoisier : "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma"
Ma solo l'uomo ha consapevolezza di sé e, grazie all'istinto di conservazione, pensa che la morte non
lo riguardi, e infatti anche in punto di morte "non vede" la propria morte, vede quella degli altri ma non vi si sofferma più di tanto perché la sua visione è insostenibile!
Questa analisi di Boncinelli spiega la "necessità" della trascendenza e delle religioni avvertite dall'uomo, alle prese con una scelta radicale non sempre netta: da un lato sperare in un qualsiasi
"aldilà" che lo rassicuri circa l'ineluttabilità della morte, alleviando così le sue angosce e paure, ma con la conseguenza di essere preda di religioni e relative dottrine; dall'altro accettare di essere parte della natura, peraltro indifferente al destino dell'uomo, del singolo, perché interessata solamente a se stessa, alla sua continuazione.
L'uomo vive finché ha coscienza di sé, ossia è consapevole di esserci, dialoga con la sua coscienza, e la natura lo consente; in altre parole, la morte, il nulla sono l'assenza di coscienza.
A. Ferrin
modena
16 agosto 2017
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