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libreria di zurau

domenica 10 dicembre 2017

9 Dicembre

                                                                        9 Dicembre



E' il giorno del mio compleanno: niente di sensazionale, mi capita tutti gli anni da 75 anni!                  Mi soffermo sul numero e sono sgomento, 75? Così tanti e non me ne sono accorto? Si, è come se non mi fossi accorto del trascorrere del tempo, delle traversie, di gioie e dolori, di avventure e rovesci che hanno costellato la mia esistenza.
Molte cose non le ricordo e questa perdita di memoria è provvidenziale perché gli esperti affermano
che la memoria non può trattenere tutto, pena essere preda della confusione mentale e quindi della pazzia.
Ho avuto con me Annabella e Chiara con Salvatore, e dopo pranzo ci siamo collegati "via Skype" con
Maurizio in Val d'ossola: lui, Alessandra e le bambine sono nella nuova casa a Ponte Maglio.
Sono evidentemente felici e le bambine sono eccitate perché hanno accolto in casa due gattini orfanelli; Lara e Lea mostrano tutta lo loro vitalità, Lara più controllata, e Lea un vero ciclone.
Nel pomeriggio inoltrato mi sono recato in via Scudari per visitare la mostra della Galleria di BPER
che espone opere del Sei Settecento di Pittori che hanno gravitato presso gli Estensi di Ferrara e Modena, opere che appartengono alla Banca della Città.
Io sono stato più volte nella sede cittadina della Banca ma non avevo notato un grande pannello su cui è stato riportato un bel mosaico romano del I° secolo d.c., rinvenuto negli anni '50 durante gli scavi delle fondamenta per la costruzione della nuova sede bancaria.
All'uscita dalla Galleria mi è stato donato, come a tutti i visitatori, un bel catalogo illustrato con la
riproduzione delle tele esposte.
Un dono gradito, come fosse un regalo di compleanno.
Questa mattina invece sono uscito di casa per acquistare il quotidiano e, in prossimità del mercato
Albinelli, ho fatto capolino nella chiesa di S.Bartolomeo dove, come di consueto, era in corso la Messa domenicale di rito Ortodosso a beneficio dei molti suoi fedeli che abitano a Modena;
non è la prima volta che vi assisto: mi piace la partecipazione corale dei fedeli, ovviamente non capivo una sola parola perché sono rumeni, ma i cori sono molto belli e armoniosi.
Con mia grande sorpresa, nella navata laterale ho notato una suora non molto alta ma larga così
come un altare, con abito talare e il capo fasciato di bianco e nero; ho creduto che fosse una suora
ortodossa, ma lei sorridente mi ha detto di essere cattolica, e che la ragione della sua presenza era
dettata dalla stessa mia motivazione: assistere a un rito antico già appartenuto anche ai cattolici e che ora la modernità ha snaturato.
Infine, a sera, Marcello mi ha invitato a casa sua per assaggiare la famosa focaccia di Teresa, ma come sempre, per i meridionali, "assaggiare la focaccia" vuol dire trovare la tavola ricca di tanti piccoli assaggi di contorni con salumi e formaggi, con dolce, frutta e l'immancabile Primitivo,
il loro vino pugliese, il tutto coronato da limoncello e caffè.
Ho constatato ancora una volta come per Marcello e Teresa la cucina e la tavola siano parte di un vero rito orgiastico, ovvero il piacere di degustare lentamente, ma molto lentamente, tutto ciò che offre la casa.
A.Ferrin
Modena, 10/12/2017



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