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libreria di zurau
mercoledì 22 agosto 2018
IL MATRIMONIO DI LORNA
E' un film dei fratelli Dardenne, visto ieri sera sul Canale 23 che di solito trasmette documentari di storia e di scienza: ho visto altri film dei Dardenne, sempre interessanti, quasi film di Culto.
In questo è narrato l'ambiente dell'immigrazione clandestina in Belgio, e dei matrimoni combinati in
quella società tra immigrati regolari e irregolari.
La protagonista è l'albanese Arta Dobroshi che ha il ruolo di Lorna: è bravissima, di un'espressività
intensa e non meno bravi sono i suoi comprimari.
Anche Lorna cerca scorciatoie per ottenere la Cittadinanza, e così sposa un giovane belga già tossico e disperato, Claudy.
La donna è ormai preda di delinquenti i quali, dietro compenso, le propongono il matrimonio con un
immigrato russo, ma ciò è possibile solamente se interviene la morte del marito Claudy appena sposato, e la cosa è plausibile in quanto il marito rischia sempre più la morte per overdose.
Lorna e il marito vivono la loro unione tra le continue crisi di astinenza di lui, con le sue disperate richieste d'aiuto alla moglie, e lei vittima delle pressioni sempre più esplicite e minacciose della banda.
Lorna avverte, così crede, i sintomi di una incipiente gravidanza (si è concessa per pietà a Claudy nel
corso di una delle sue ultime crisi); in ospedale confermano la gravidanza e le chiedono se vuole abortire: in un primo tempo lei acconsente, ma subito dopo fugge dall'ospedale.
Quindi si apprende della morte di Claudy per overdose; la polizia, dati i precedenti, avvalla questa
versione, invece Lorna intuisce che suo marito è stato ucciso.
L'epilogo mostra la crisi profonda di Lorna che scorge un barlume di speranza nell'illusoria, o vera
gravidanza, riconosce in se la pietà per il marito ucciso, mentre i criminali capiscono che la donna è
ormai un testimone pericoloso, e pertanto decidono di sopprimerla.
Ma Lorna riesce a sfuggire ai carnefici, fugge e attraversa un bosco di betulle in cui trova ricovero
per la notte.
Durante la fuga tra gli alberi, stanca e trafelata, instaura un dialogo toccante con il feto che ha in grembo: "non ti preoccupare, siamo quasi arrivati", e una volta sdraiata sul pagliericcio, con la mano sul ventre: " ecco ora siamo al sicuro, riposiamo e vedrai che domani qualcuno ci aiuterà".
Il film non da certezza, io penso volutamente, circa la gravidanza di Lorna. perché vuole mostrare la
metamorfosi che avviene nella donna con la nascita in lei di nuovi sentimenti prima sconosciuti,
quali l'amore, la tenerezza e dolcezza della maternità, sentimenti scaturiti da una nuova maturità e sensibilità.
A.Ferrin
modena, 22/08/2018
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