SCRIBERE

libreria di zurau
domenica 21 ottobre 2018
VIVERE NELL'OMBRA
Nietzsche scrive che "l'amore è una lotta mortale fra i sessi", e questo film, The Wife in inglese, declina questo assunto per l'ennesima volta, in questo caso grazie a due grandi attori quali sono
Glenn Close e Jonathan Pryce.
Certo fra le persone civili la lotta è incruenta, dissimulata dalle buone maniere e dall'opportunismo,
ma produce danni che possono emergere in superficie eruttando come vulcani o, come accade il più delle volte, fare "morire dentro": terreno di coltura di psicologia e psicanalisi con le loro mille teorie.
La letteratura sulla vita di coppia è sterminata, infarcita di luoghi comuni che ormai non si discutono:
"dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna", " uno dei due(la donna) deve sacrificarsi", la
donna è "l'angelo del focolare", "uomo dovrai vivere con il sudore della tua fronte" e tu donna "partorirai nel dolore".
D'altra parte, non sono le religioni, ma la stessa esperienza umana con biologia e l'evoluzionismo
a dettare e condizionare la nostra vita, mentre noi ci illudiamo di essere liberi.
Inoltre, a complicarci l'esistenza, intervengono la cultura, le sovrastrutture culturali e le ideologie, e il tutto fa sì che non si accettino i ruoli che prima erano nell'ordine naturale delle cose, e quindi le lotte
intestine tra uomini, tra donne, tra gli uni e le altre, una deriva originata dalla competizione,
dall'istinto di sopravvivenza.
Tornando a bomba, la coppia è colta nell'attimo in cui il marito (scrittore) è insignito del premio NOBEL, e nel viaggio verso Stoccolma dove gli è conferito, tra i due emerge (sopratutto nella donna) tutto il non detto nei 40 anni di unione: le frustrazioni della donna che ha sacrificato tutta se stessa
dedicandosi al marito per sostenerne le ambizioni.
Ora è depressa e svuotata di energie, mentre il marito sembra non riconoscerne i meriti; la donna resta silenziosa in disparte, il marito, felice del successo, accentra tutte le attenzioni, e non gratifica
adeguatamente nemmeno il figlio che, a sua volta, ha intrapreso la stessa attività del padre.
Insomma tutti temi sensibili propri dei rapporti umani, della fatica di convivere nella comunità, e quindi la necessità di dipanare il groviglio di sentimenti, esigenze e urgenze.
Il marito infine muore di crisi cardiaca a Stoccolma, e la donna, coerente fino in fondo, diffida un
giornalista che vorrebbe scrivere una biografia dell'uomo non proprio ortodossa, ma forse più vera, e
lei mostra con dignità la maschera della vedovanza, con la "faccia appesa" di Madonna Addolorata.
A.Ferrin
modena,21/10/2018
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