SCRIBERE

libreria di zurau
martedì 2 ottobre 2018
MOLESTIE SESSUALI
Che dire, non si scrive e parla che di "molestie sessuali", tema infido come sabbie mobili, da cui
sarebbe meglio starsene lontani, un tema suscettibile di indurre a malintesi ed equivoci che possono
provocare inimicizie e condanne morali inappellabili.
Di questi tempi è d'obbligo uniformarsi al "politicamente corretto", almeno nel dibattito pubblico:
per "politicamente corretto" si intende che le donne sono, in ogni caso, vittime, e gli uomini, in quanto tali, "bruti e comunque colpevoli".
C'è un'atmosfera soffocante di conformismo, di caccia alle streghe, atmosfera in cui le donne sono
assimilate (oggettivamente) a esseri non senzienti, fantocci senz'anima né volontà in balia dell'uomo, l'energumeno.
Il tema dibattuto in televisione e sui giornali vede sempre protagonisti sedicenti esperti (donne e uomini) che polemizzano, si accaniscono e accavallano le voci col risultato che l'ascoltatore assiste a una babele: spiccano sempre vecchie e nuove femministe, alcune residuati del vecchio movimento,
che però perseverano in un dogmatismo degno di miglior causa.
Ma è singolare il fatto che mai si affronta il tema dell'educazione sessuale che dovrebbe essere, è mia opinione, impartita già nelle prime classi delle Primarie, ma questa è una scelta didattica di
matrice cattolica, che relega nel tabu, nell'ipocrisia del "non detto" il sesso e la sessualità.
Mi riferisco alla morale cattolica che quasi mai accenna alla sessualità, termine interdetto, che invece è relegato e consumato nelle comunità chiuse, nelle sagrestie e confessionali.
Pertanto, invece di gridare allo scandalo a cose fatte, sarebbe più producente informare ed educare
uomini e donne circa la fisiologia e fisiopatologia della sfera sessuale connesse agli aspetti sociali delle relazioni umane.
Ricordo un film (credo Ceko o Polacco) in cui il corteggiamento e l'accoppiamento tra i cervi è descritto con una delicatezza che emoziona: il cervo si avvicina gradatamente alla femmina che bruca apparentemente incurante del maschio che, quasi timoroso, le è vicino, solleva una zampa anteriore con cui sfiora una delle zampe posteriori della femmina, la cerva non reagisce e il maschio ripete
questo rito finché lei sembra accettare le sue attenzioni, e infine natura e necessità biologiche conducono all'unione che permette la procreazione.
A me risulta che ancora oggi, come sempre, alla base dei rapporti sessuali fra adulti vi siano il corteggiamento e la seduzione, ma alcuni uomini, in condizioni di totale ignoranza o inadeguatezza a padroneggiare gli istinti, cedono e agiscono le loro pulsioni con violenza, ed è ben noto che le donne sono, per costituzione fisica, destinate a soccombere (absit iniuria verbis!).
Piuttosto, per provocare una piccola riflessione, e senza volere generalizzare, direi che spesso siano le donne a "molestare" i maschietti con l'ostentazione di una prorompente, e direi quasi arrogante, arte dell'ammiccamento femminile, per cui le donne dovrebbero essere consapevoli del fatto che mentre rivendicano a muso duro l'assoluto "diritto alla libertà di costume e ovviamente sessuale", gli uomini possono essere preda di vere tempeste ormonali.
Infine, è un affermazione quasi banale, la libertà individuale assoluta non è consentita a nessuno, siano essi uomini o donne.
Il sesso ha avuto, e ha la funzione di assicurare la sopravvivenza delle specie, e quindi anche di noi umani; sappiamo peraltro che solamente noi, rispetto agli altri esseri viventi, possediamo capacità tali che ci consentono di utilizzare l'istinto sessuale non solo a fini riproduttivi: ne abbiamo fatto
anche un piacere ineffabile, fine a se stesso, un bene di consumo tangibile e intangibile, un bene al quale sono interessati uomini e donne.
La società moderna non si può definire per ciò oscurantista: godiamo di molte libertà che i nostri nonni sognavano, ma forse siamo ebbri di libertà, sazi e stanchi di consumare tutto, "hic et nunc", scelta che tarpa le ali della fantasia, ci priva dei sogni, in una vita ormai senza misteri e veri oggetti di desiderio.
A.Ferrin
modena, 03/10/2018
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