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libreria di zurau

venerdì 14 dicembre 2018

LA PESTE

senza tetto con il suo cane



Mi sono recato allo Spaccio del Policlinico e, non so perché, ho scelto le ore più fredde del mattino;
le previsioni danno per imminenti neve e gelo, e infatti marciapiedi e accessi sono cosparsi di sale.
Uscendo dal nosocomio mi si è avvicinato un signore male in arnese che, con gentilezza, mi ha chiesto 50 centesimi: io sorpreso e quasi per istinto, ho detto di non avere spiccioli, e lui di rimando,
se vuole posso cambiarle la cartamoneta.
Questa sua disponibilità, espressa con sicurezza e garbo nello stesso tempo, mi ha scombussolato: 
lì per lì ho contato fino a dieci prima di reagire alla sua faccia tosta, e poi ho controllato l'istinto che mi suggeriva di staccargli un orecchio con un morso animalesco, invece ho sorriso e ho raggiunto
il bus.
Giunto in via Giardini, mi avvio verso casa rimuginando sull'incontro con il questuante cortese ma
sfrontato quando, all'altezza de "L'isola del tesoro", mi avvicina una signora di mezza età che, con espressione dolente, vuole parlarmi del suo caso pietoso: è rumena, desidera rientrare nel suo Paese, ma non trova chi possa o voglia aiutarla; le suggerisco di rivolgersi alle istituzioni pubbliche, come il Comune, ma risponde che le offrono solamente il ricovero gratuito in un'ospedale.
Ora sono perplesso, e lei, notando il mio stato d'animo, si denuda il petto e mostra che è privo di un seno, esito di una mastectomia dovuta a un carcinoma.
Ho cercato di distogliere gli occhi invitandola a coprirsi, ma non ho evitato del tutto lo spettacolo impressionante della mutilazione: tristezza e molta pena.
Nonostante siamo informati e bersagliati dai problemi della sanità, circa le debolezze e fragilità della natura umana, scopriamo di essere comunque vulnerabili anche alla semplice visione del male e della
sofferenza.
Ho riconsiderato quest'ultimo incontro con la signora rumena, e ora mi sento in colpa per la rapidità
con la quale ho lasciato la povera donna, quasi io dovessi fuggire da un pericolo incombente: avrei dovuto dialogare con lei dicendole che anche la mia seconda moglie aveva subito questo intervento
chirurgico; per la signora non sarebbe stata una grande consolazione, ma avrei mostrato più umanità.
A.Ferrin
modena, 14/12/2018


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