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libreria di zurau
domenica 2 dicembre 2018
ATTORE
Questa sera
non è vino allegro
che fa barcollare
nella via deserta
lastricata di specchi
da gelida pioggia
Altri indugiano
tra le quinte:
attore solitario
dico parole vane
urlo per udire
la mia voce
Ma questa sera
non voglio recitare:
come marionetta
dai fili spezzati
voglio abbandonarmi
libero e riposare.
Questi versi sono del gennaio '85, poco dopo la separazione da moglie e figli, sancita in ottobre e seguita, trascorsi i cinque anni previsti dalla legge, dal divorzio.
Si trattò di una profonda lacerazione, e tuttavia trovai energie per vivere ancora, per i miei figli piccoli, e certamente grazie all'istinto di sopravvivenza.
Oggi, dicembre 2018, vivo ancora solo, dopo avere contratto un secondo matrimonio, seguito da un
secondo divorzio.
E' troppo! Anche per chi, come me, ha sempre creduto nel matrimonio, e forse proprio per questo; d'altra parte si dice che "errare è umano, perseverare ...".
Adesso guardo al presente, e a ciò che rimane del futuro, con distacco; ho abbandonato ogni illusione:
credo infatti, come Hofmansthal, che noi e la nostra vita, siamo fatti della stessa materia dei sogni.
Antonio Ferrin
modena, 5/12/2018
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