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libreria di zurau

sabato 19 gennaio 2019

VINCENT VAN GOGH





Ho visto il film biografico su Van Gogh che non mi è parso fra i migliori del genere: quello riguardante Egon Schiele mi è piaciuto di più.
Il personaggio Van Gogh seduce senz'altro, e come Von Schiele, anche se in contesti storici diversi,
rientra nella schiera degli "artisti maledetti" che in ogni epoca sono stati vittime in vario modo
di depressione e angoscia che sembrano inscindibili dall'attività creativa.
La loro vita è un'avventura tra eccessi, privazioni e malattie; il pittore olandese è una figura più
romantica e inquietante: ha tratti che possono apparire naif, e invece la sua tavolozza è geniale, con
uno spettro di colori e luce che affascinano.
I suoi quadri di Arles sono vere esplosioni di colori dai gialli del grano maturo ai blu delle notti
stellate, o il nero dei corvi che volteggiano sulle colture assolate.
Tuttavia ammiro anche il primo Van Gogh nella sua terra, quello dei"Mangiatori di patate" seduti
alla povera tavola di contadini.
Mi ha convinto meno la ricostruzione della sua morte: io ero fermo a un suo maldestro tentativo
di suicidio, qui invece la si fa risalire a uno scontro con giovinastri che gli avrebbero procurato
la ferita mortale.
Ma le indagini del tempo registrarono, in base alle dichiarazioni del pittore, che si sarebbe ferito
accidentalmente.
Il pittore morirà in poche ore per le conseguenze della ferita.

A.Ferrin
modena, 8/1/2019

                                                                                                                                                             

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