SCRIBERE

SCRIBERE
libreria di zurau

venerdì 28 giugno 2019

RIO GRANDE



Il fiume che divide il Messico dagli U.S.A. è teatro dell'ennesimo scandalo della morte ostentata.
Il padre Alberto è riverso a faccia in giù sulla riva del fiume, e la figlia Valeria, di due anni, giace
bocconi accanto al padre del quale cinge ancora il collo
Alberto ha cercato di varcare il confine con la bambina, così minuta che il padre ne ha stretto il corpicino al petto avvolgendola nella propria maglia, ma non sono riusciti a guadare il fiume.
La costernazione è generale, indotta anche dai media necrofili che sguazzano in queste notizie.
Mio malgrado, ho guardato la fotografia, che mi ha rimandato all'immagine del piccolo Ivan, il bambino in fuga con i genitori dal suo Paese in guerra, naufragati al largo della costa turca, dove
il corpo del piccolo fu rinvenuto "spiaggiato".
E' per me straziante la circostanza che Valeria e Ivan avessero la stessa età, indossassero ancora le
scarpe, e indossassero pantaloncini rossi lei, e maglietta rossa lui, ma nello stesso tempo queste immagini hanno evocato quella della bambina "dal cappottino rosso" che marcia nella colonna di ebrei diretti ai Konzentrationlager nazisti: il film "SchindlerList" è in bianco/nero, e vi spicca appunto
il solo cappottino rosso che scompare in lontananza.
Forse sono preda di una sensibilità eccessiva, se non patologica, e non so se invidiare l'apparente
fatalismo o noncuranza con cui questi fatti di cronaca sono vissuti dai più.
"Panta Rhei".Tutto scorre? Dobbiamo essere "Saggi" al punto di distogliere lo sguardo dalla realtà?
Infatti la vita continua e, giorno dopo giorno, mostra le miserie umane, le nostre, quelle dei potenti ma anche degli ultimi.
A.Ferrin
modena, 28/6/2019

Nessun commento:

Posta un commento