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libreria di zurau

domenica 21 luglio 2019

CONFESSIONE


Devo rivelare un grande misfatto, un'azione nefanda di cui sono pentito e contrito, un'azione che in
altri tempi mi avrebbe condotto a un vero "auto da fé ", ma che oggi è considerata una semplice trasgressione della quale tuttavia ci si può, e deve, vergognare.
Dunque si tratta di questo: ieri sabato, come di consueto, sono venuti a pranzo le mie figlie Chiara con Salvatore, e Annabella; come sempre mi arrabatto in cucina per accoglierli degnamente ma oggi, dopo quasi quattro anni di vita solitaria, sono ancora impacciato nell'acquisto dei prodotti, nella
loro scelta e quantità, con il risultato che, nel timore di essere in difetto, acquisto e preparo troppe cose.
Malignano e sorridono perché pensano che io sia mosso dall'impulso incontrollato all'acquisto, e in
parte hanno ragione perché riconosco in me tratti del carattere di Aurora, mia madre, che era di natali
calabro/siciliani.
Questi sono noti da sempre per la magnificenza dell'ospitalità e, anche trovandosi in ristrettezze,          "devono" mostrare il meglio di se e della casa, Aurora era così, splendida.
Io ho avuto la buona sorte di nascere dal connubio tra il Veneto Leone e la Calabro-Sicula Aurora, e
sono testimone (nel mio piccolo)del diverso approccio che gli uni e gli altri avevano in materia: la mia indole "matrizza", cioè la generosità rasenta la prodigalità, quasi lo sperpero.
Così ho sbagliato dosi del primo piatto e del contorno, ma devo ammettere che questa volta ho
esagerato: ho cotto due diversi formati di pasta per differenti condimenti, il tutto in quantità
scandalosa; ho cercato di darmi un contegno coinvolgendo Salvatore il quale, obtorto collo, ha
accettato un contenitore di pasta da portare a casa.
Alla sera ne ho mangiato due forchettate, e il resto, questa mattina, ho gettato nel cassonetto della spazzatura, non quello dell'umido, ma dell'indifferenziata! E non senza sensi di colpa, tardivi: mi sono visto responsabile di tutta la fame nel mondo.
A mia parziale discolpa, dichiaro di essere carboidrati dipendente: non voglio con ciò assolvermi,
ma preferisco credere, come affermano alcuni, che gli zuccheri compensino altre carenze.

A.Ferrin
modena, 21/7/2019

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