Frugando tra ricordi personali e di famiglia, ho ritrovato un'immagine votiva che i miei genitori
tenevano affissa sul letto matrimoniale, e che io conservavo nella cassapanca.
L'icona è ancora avvolta nel giornale con cui volevo proteggerla: una copia del "Corriere della Sera" datato 21 dicembre 2012! E' una copia integra, con le rubriche consuete in cui i politici sciorinano le loro promesse e fanno annunci di novità che non avranno seguito, la "cucina" del giornale è la solita,
con gli stessi ingredienti di sempre: retorica e demagogia, piaggeria e allarmismo, servilismo e arroganza, verità e bugie. Si dirà che qui si tratta di maldicenze qualunquistiche, ma non è questo il caso; ho sempre seguito con passione la politica italiana, una delle più difficili da decifrare, e tuttavia
non affermo di comprenderne del tutto i meccanismi ma, d'altra parte, in quel mare sono a proprio agio solo i politici di professione: infatti l'attività politica non è comunemente intesa come servizio alla collettività, ma piuttosto mezzo di promozione economica e sociale, un ingranaggio in grado di
stritolare, ma anche di condurre ai vertici del potere.
Oggi, 7 ottobre 2019, a distanza di sette anni, quella copia riporta una cronaca che sembra attuale, dei nostri giorni.
Siamo invece al 21 Dicembre del 2012, in prossimità del Natale: abbondano indicazioni per il menu delle festività, fra ostriche, vini e doni preziosi, ma trova ampio spazio anche l'antica profezia dei Maya che hanno previsto la"Fine del Mondo" proprio in questo giorno del 2012; tra il serio e il faceto
si scrivono testamenti per gli eredi, si avverte nell'aria un'atmosfera da "anno mille" che però non arresta la corsa agli acquisti natalizi.
C'è chi pensa ai rifugi e di andare non si sa dove, per sfuggire a una profezia mitica che non ha basi
scientifiche, e infatti si fugge anche dalla scienza dopo che questa ha acquisito verità accettate dalla comunità: infatti il sole ha una vita di 5 miliardi, e ne ha almeno altrettanti di vita futura.
Infine, questa copia di quotidiano potrebbe essere stata scritta ieri perché vi appare immutata l'umanità nell'insieme: l'uomo è sempre uguale a se stesso, la sua evoluzione è compiuta, e la dimenticanza della
propria realtà e destino sembra la condizione necessaria per poter vivere, o sopravvivere.
A.Ferrin
modena, 7/10/2019
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