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libreria di zurau

martedì 20 luglio 2021

CONTRADDIZIONI

Reduci da un Europeo di Calcio in cui l'Italia ha trionfato, gli italiani, entusiasti, hanno rimosso per poco gli umori e i pensieri più cupi legati a pandemia e crisi economica e sociale.                                    Non è una novità che i successi sportivi siano consolatori per il Popolo (panem et circenses) ma, passata la festa i problemi si ripresentano con l'urgenza di sempre: e così ecco gli arbitrari licenziamenti collettivi, il Covid che rialza la testa, la demenziale lotta politica, la crisi della Scuola e della Giustizia.  A mente fredda, dopo l'ottimismo dispensato da politici ed "esperti", ci si accorge che il Covid non è debellato, che la crisi industriale presenta il conto, che la nostra scuola, a dispetto dell'ottimismo di maniera dei suoi operatori, risulta essere fra le meno efficienti del nostro Continente, senza dire della crisi irrisolta della Giustizia. Purtroppo viviamo il guazzabuglio creato dalla comunicazione pubblica: tutti parlano e dicono di avere la verità in tasca, tutti si espongono con toni saccenti e roboanti ma poi, all'occorrenza, nessuno è disposto a pagare o riconoscere i propri errori.                                                  In ambito giudiziario non esiste certezza della pena, la scuola è semplicemente dequalificata, il sistema industriale rischia l'estinzione, e la Sanità è depauperata da una Sanità privata aggressiva che drena risorse pubbliche. Poi si aggiungono dibattiti politici che rinnovano polemiche e divisioni laceranti come il ricordo dei "fatti di Genova", in occasione del G8, nel corso del quale morì Carlo Giuliani; a Genova, durante la commemorazione in memoria del ragazzo, è stato intervistato suo padre: qui ho capito perché Carlo abbia potuto scagliarsi con un estintore di 10 chili contro una camionetta dei Carabinieri: i rivoluzionari da spiaggia non avevano capito che, anche in democrazia, per quanto questa sia perfettibile, la violenza non è ammessa e che la stessa violenza è monopolio dello Stato!                          Dopo 20 anni cercano ancora di confondere le idee ma a suo tempo ho seguito tutta la vicenda: Carlo merita umana pietà anche se ha creduto, sbagliando, di potere usare la violenza, ma ho ancora più pietà per il Carabiniere Placanica, protagonista involontario in una vicenda troppo grande per lui.            Infine, per tornare a bomba, non c'é senso dello Stato: si delira per una vittoria sportiva, ma quando è in gioco la casa comune ognuno rifugge dalle responsabilità e si rifugia nel proprio orticello.                      A.Ferrin modena, 20/7/2021

  

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