E' morto Napolitano, e via alle celebrazioni con la retorica che fluisce inarrestabile come il codazzo di personalità che "devono" onorare l'illustre scomparso, personalità che vogliono lasciare il segno del loro passaggio ricordandone le benemerenze, e di quanto fossero amici, tutti amici accomunati da affinità ideologica, ma soprattutto dal comune lunghissimo esercizio del potere. Come possiamo reggere questa melassa di retorica e ipocrisia? Voi direte che gli italiani sono abituati a digerire ben altro, e forse avete ragione, ma vediamo se digerite anche questa: inaspettatamente ecco l'ingresso nella camera ardente del Pontefice e i caudatari entrano in fibrillazione per tanto onore. Il grottesco è raggiunto da una giornalista del "grande" Corriere che descrivendo l'arrivo del Pontefice così scrive: "Ma all'improvviso tutto si è fermato. E l'ingresso di Palazzo Madama si è illuminato di una luce candida: Papa Francesco." Sono nauseato. La maggior parte dei miei Concittadini è disinteressata all'evento e tra i pochi che lo registrano c'é chi alza le spalle o bofonchia. La moglie di Napolitano, seduta accanto alla bara del marito, ha assistito alla passerella di politici e notabili: cosa avrà pensato? Non so, ma forse avrà fatto una semplice, onesta considerazione: in fondo anche lui (il de cuius) era dei loro. D'altra parte, il Presidente emerito è entrato in politica nel '45 del secolo scorso come Comunista, ha scalato i gradi della gerarchia giungendo appunto alla massima carica istituzionale, ma come si conviene per ogni umano, ha attraversato il territorio delle idee cambiando opinione e posizione: da massimalista marxista/sovietico che si allinea all'Unione Sovietica quando questa reprime nel sangue la rivoluzione ungherese con migliaia di morti, e l' uccisione dei legittimi dirigenti di quel Paese, fino ad approdare al comunismo devoto e "rosé". Il Pontefice argentino, invece, non è famoso per l'impegno profuso contro la Dittatura militare che ha governato l'Argentina, e infatti è più famoso per il suo sguardo distratto e distaccato rispetto alla Dittatura con cui ha convissuto come arcivescovo di Buenos Aires.
A. Ferrin modena, 25/9/2023