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libreria di zurau

lunedì 4 settembre 2023

AMATO

 Amato, ex Presidente del Consiglio, già definito "dottor sottile" per la sua capacità di fine leguleio,  ovvero di spaccare il capello in quattro, questa volta non è andato tanto per il sottile. Intervistato da Repubblica, ha rispolverato la vicenda dell'ITAVIA precipitato nel Tirreno con 80 passeggeri; a questo proposito invita a rivolgersi alla Francia quale depositaria di segreti insoluti da oltre 40 anni. Tutto OK, ma perché Amato, a 85 anni, dopo avere ricoperto posizioni di potere prestigiose, sceglie oggi di riaprire una ferita così dolorosa? Molto opportunamente alcuni pongono una domanda retorica: se egli non possiede nuovi elementi, perché parlare? Una risposta io l'azzardo: il "dottor sottile", raggiunta una lauta e forse meritata sinecura, si annoia, avvertendo anche la mancanza di visibilità. Quasi certamente il giornale che leggo non pubblicherà questa lettera perché in Italia gli uomini di potere sopravvivono sempre e possono contare su giornali e giornalisti compiacenti.

A. Ferrin                                                                                                                                                      modena, 3/9/2023

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