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libreria di zurau
giovedì 23 novembre 2017
Il Quadrato
IL QUADRATO
Il "quadrato", il ring del pugile, è lo spazio metaforico della vita, della nostra vita, di quella dei nostri simili, della vita di ogni essere vivente, uno spazio in cui, prendendo a prestito la terminologia del pugilato, lottiamo per prevalere e, più o meno consapevolmente, sappiamo che ci saranno un vincitore e un perdente, ma ignoriamo chi, come, quando, ma sopratutto facciamo finta di non sapere che tutti, ma tutti, abbiamo nel nostro destino la fine ineluttabile.
Questa incoscienza è propiziata dalla natura che così consente all'umanità di vivere quanto basta per
garantire la sopravvivenza della specie; se non fosse così perché l'uomo e la donna dovrebbero vivere? Forse per essere testimoni impotenti della propria decadenza in attesa della fine?
Se così fosse il Dio o gli Dei creatori ( ammesso che esistano) avrebbero ordito un disegno crudele a nostro danno o, più semplicemente, un disegno imperscrutabile per la nostra mente.
E in attesa di un epilogo che ci è ignoto dobbiamo stare nel quadrato, lottare senza tregua perché per noi la lotta è vita e, come Sisifo, siamo condannati alla fatica di vivere.
Questa mia visione della vita e del mondo è ovviamente pessimista, ossia nichilista, ma quale è l'alternativa? A mio parere l'alternativa risiede in ogni filosofia consolatoria, religiosa o razionale, che
ci consenta di intravedere un fine accettabile e sostenibile nella nostra storia e in quella universale. Evidentemente siamo alle prese con misteri impenetrabili che ci disorientano, nebulose in cui vorremmo avventurarci senza dovere accettare (pur sapendo che umanamente ci converrebbe farlo)
verità e teorie "rivelate", facili e di comodo.
A questo proposito è molto bello l'apologo di S.Agostino, del bambino che in riva al mare vuole
travasare il mare nella sua piccola buca ricavata nella sabbia: Agostino sorride dell'ingenuità e
ardire del bimbo e afferma l'impossibilità che l'immenso mare possa essere contenuto nella buca.
Il piccolo lo osserva perplesso, poi: "forse hai ragione Agostino, ma sappi che è più facile per me travasare tutto il mare in questa buca che per la tua mente scorgere i confini dell'amore di Dio".
E' questa la fede? E' questo lo stupore e sbigottimento che provoca il mistero?
A.Ferrin
modena 23/11/2017
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