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libreria di zurau

venerdì 9 agosto 2019

CAPOLINEA



Il governo giallo-verde è giunto ingloriosamente al capolinea: avevo previsto questo esito già quando
sovranisti e populisti inneggiavano al "governo del cambiamento" e io diffidavo di questi nuovi reggitori della Cosa Pubblica che apparvero subito inadeguati al compito affidato loro da una democrazia incapace di selezionare una nuova e decente classe dirigente.
Sono stati invece molto bravi a propinarci una lunga sceneggiata meno nobile di quelle napoletane: ho l'impressione infatti che la loro l'imprevista ascesa al potere li abbia portati a un delirio di
onnipotenza privandoli della lucidità necessaria.
Dunque e vero, io diffidavo, ma non sono felice di avere avuto ragione perché ora è in gioco la sorte
del Paese, e può essere felice solo chi è per il tanto peggio tanto meglio.
La democrazia, che anch'io considero il migliore tra i sistemi di governo, ci ha fatto un brutto
scherzo, o meglio, la colpa non è dello "strumento democrazia" ma piuttosto della nostra incapacità a praticarla.
Osservo i primi sviluppi della crisi di governo annunciata, e già spunta il bizantinismo endemico che
caratterizza la politica italiana, politica nella quale, più che la mediazione tra legittimi interessi, c'è la
corsa sfrenata all'occupazione del potere e all'interesse personale.
E si ritorna all'antico problema della mancanza di senso dello Stato, delle nostre divisioni e lotte intestine: spero solamente che non dobbiamo  pagare tutto ciò a caro prezzo.
A.Ferrin
Modena, 9/8/2019

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