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libreria di zurau

domenica 4 agosto 2019

VACANZA



Dopo molti mesi, ho rivisto Lara e Lea: belle come sempre e negli occhi ancora la luce e l'incanto della loro età.
Ho trascorso una notte in albergo: mi hanno rifilato una camera angusta, senza condizionamento dell'aria e priva di telefono: ho dormito in un letto di "Procuste".
Solo i ricordi del passato e gli affetti del presente mi portano lassù, ma il tempo passa, e la nostalgia può tramutarsi in delusione e amarezza. 
La Domodossola conosciuta negli anni '60 del secolo scorso aveva una identità definita, benché fosse già il risultato di diversi flussi migratori giunti da ogni angolo d'Italia in questo cuneo che, con le valli Ossola, Antigorio e Formazza, penetra nei Cantoni della Svizzera meridionale.
L'Ossola non ha un'economia autoctona florida, il suo reddito dipende dai frontalieri che, lavorando in Svizzera, 
sono pagati in "Franchi pesanti", e dagli Svizzeri dei vicini Cantoni tedeschi e francesi che calano nella Valle per fare i loro acquisti.
Al sabato mattina invadono i mercati del centro e acquistano di tutto, prendono d'assalto bar e ristoranti: è quasi
un piccolo, Biblico "Flagello delle locuste", un flagello che rende felici gli astuti mercanti e commercianti locali.
Comunque, l'impressione che fanno questi invasori disarmati, è quella di un'orda di Lanzichenecchi che sciamano nella città scosciati, scollacciati e ridanciani: sono felici perché la loro moneta è molto forte e consente loro un fare da nababbi. 
Nelle vie e nei locali pubblici si odono i suoni gutturali dello Schwitz, e quelli più dolci del francese, il tutto ha
parvenza di cosmopolitismo, ma è pura illusione: è una umanità di famigliole e pensionati che si muove con fini
utilitaristici, e colgono l'occasione per fare un giorno di festa!
Quel che resta di autenticità dell'Ossola si ritrova nei Borghi più isolati, ma che purtroppo sono a volte spopolati:
questi centri, che in passato vivevano di "vita propria", conservano le strutture edilizie fatte con le pietre e i sassi
donati da monti e fiumi: il colore dominante è quello grigio di beola e serizzo, le case sono addossate le une alle altre in un intreccio solidale per non disperdere calore ed energia, la loro era un'economia di sussistenza, di frugalità e semplicità, utile a soddisfare i bisogni primari:
si dice che fossero più felici dei cittadini inurbati di oggi, ma qui preferisco glissare perché è degli umani pensare
che il passato sia il luogo della felicità.
In ogni caso, in uno di questi Borghi, Ponte Maglio, vive mio figlio con Alessandra e le loro due bambine.
E' un' agglomerato di case, semi deserto e silenzioso, animato da poche famiglie e molti gatti, è difficile incrociare un passante: i pochi residenti si nascondono al riparo di tende e scuri? Dalla fontana sgorga senza sosta acqua sorgiva pura e fredda a riempire abbeveratoio e lavatoio; il suo scroscio rimbomba nell'aria e con la fantasia vedi
donne che attingono acqua e altre che battono i panni sulla pietra, mentre bambini vocianti si rincorrono.
Poi, prendendo il treno per raggiungere Milano, ti accorgi che una sorta di selezione modifica il tipo di umanità che si muove; questa è veramente transnazionale e poliglotta, più giovane e anche parte della società più
affluente economicamente.
La Stazione Centrale di Milano raccoglie infatti la massa brulicante del turismo estivo in un crogiolo di umanità che poi ridistribuisce in Italia e oltreconfine.
Da molto non mi avventuravo in viaggio oltre la mia Regione, e devo dire che ho notato un netto miglioramento del materiale rotabile e del servizio delle nostre ferrovie: materiale e servizio di Standard europeo.
Sono in una carrozza nuova, insonorizzata e confortevole: lo sferragliare di un tempo, ora è un fruscio che induce un piacevole stato di dormiveglia che non esclude l'ascolto dei colloqui più intimi: la bella ragazza alle mie spalle  confida le pene d'amore a un'amica, giurando e spergiurando che con il proprio compagno ha agito con molta onestà, e perciò non capisce, non riesce a capire, perché egli si sia involato.
Noto solamente che la bella ragazza utilizza una lingua piatta e incolore, quasi stesse sbrigando una pratica burocratica; un'altra coppia invece offre un'immagine di serenità: sono certamente Mediorientali, l'uomo in abito occidentale, la donna deve essere musulmana perché è coperta da capo ai piedi da una semplice veste nera di un tessuto finissimo, un velo nero avvolge il capo lasciando scoperto l'ovale stupendo del viso, un viso che scruto di nascosto: è di una bellezza incomparabile, la bellezza magica che esprimono le donne gravide, e questa porta la sua gravidanza con dolcezza ed eleganza.
Dalla piattaforma centrale viene un insistente mugolio, e io, che non resisto al richiamo di un cane, corro e noto
un bel cane peloso dal muso schiacciato, è sul pavimento guardato da due donne giovani, mi fissa con occhi grandi e stupiti, e io con tono di finto burbero lo apostrofo: cosa c'è, cosa ti succede? Allora una delle donne, sorridendo, mostra un chiuahua fare capolino dalla sua borsa, ma è lui che disturba! E mi consiglia di non carezzarlo perché è imprevedibile, anzi ha precisato, è ghignoso (ha usato un termine ferrarese), per la precisione il chiuahua è femmina, e il cane peloso maschio.
Dall'episodio scaturisce l'ennesimo scambio di opinione, forse ozioso su chi, tra donna e uomo, abbia il carattere
migliore, più buono, eccetera.
E come spesso accade, queste signore concordano nel dire che in genere gli uomini sono migliori, mentre le donne sono capaci di creare più turbolenza, e una dichiara che nella sua attività di allenatrice, trova più agevole gestire 20 giovani maschi che piccoli gruppi di donne.
Le parole di queste donne sono musica per le mie orecchie, e tuttavia sono perplesso e diffidente al riguardo;  chi di noi, in contesti di sole femmine o di maschi, non ha registrato i commenti più vieti e volgari riferiti dalle une agli altri, e viceversa?
A.Ferrin
Modena, 4/8/2019

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