Siamo testimoni di vicende che ci coinvolgono marginalmente, e tuttavia ci fanno vivere in una atmosfera malsana di insicurezza e precarietà: dobbiamo rimpiangere il tempo dei nostri nonni quando solo una cerchia ristretta di persone aveva accesso alla "comunicazione", oggi pervasiva e soffocante? Come si dice: occhio non vede... . La necessità e utilità del progresso è innegabile, ma l'umanità, così perspicace e ingegnosa nell'esaltare le potenzialità della natura e del proprio habitat, non lo è stata e non lo è nel valutarne le conseguenze. La nostra casa, oggetto delle nostre cure e attenzioni, è metafora del mondo che abitiamo, e dove, anche nelle piccole cose, constatiamo che l'intervento in un suo angolo più recondito può avere conseguenze devastanti: siamo un corpo unico con l'eco sistema che ci contiene e l'universo più remoto. Sono attonito, (non ho parole più efficaci) nel definire lo stato d'animo a fronte di notizie sempre uguali che riguardano la nostra stupidità, quella di giovani e anziani; sembra che tutto accada nell'anarchia totale, in assenza di ogni regola e impedimento, e disorienta è la coesistenza del bello e del brutto, della gentilezza con la volgarità, tutto appare lecito e insindacabile, non azzardatevi a censurare qualsiasi trasgressione di cui siete testimoni: ne va della vostra vita! Osserviamo la fotografia del ventenne che, alla guida di una potente Lamborghini e in compagnia di alcuni coetanei, ha provocato la morte di un bambino di 5 anni; e stato individuato e arrestato, ma ridotto ai domiciliari. Dubito che questa soluzione costituisca un deterrente sufficiente per scoraggiare altri esaltati. Cosa è dunque pazza gioia e vera tristezza? La prima è l'agire impetuoso e senza freni delle pulsioni orgiastiche, la seconda è la morte seguita da una misera recita di colpa e poi contrizione per il lutto che scorre velocemente.
A.Ferrin modena, 22/6/2023
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