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libreria di zurau

sabato 3 giugno 2023

RAPITO

Dopo due anni sono andato al cinema per vedere l'ultimo film di Bellocchio, RAPITO: mi è piaciuto.      E' la storia di Edgardo, piccolo ebreo bolognese, battezzato all'insaputa dei genitori, ai quali è sottratto con la forza perché sia educato nella religione cattolica. La vicenda si svolge nel 1858/59 a Bologna, regnante Pio IX, ancora parte dello Stato della Chiesa, anni al culmine del processo unitario italiano che condurrà all' Unità del nostro Paese e alla scomparsa degli Stati preunitari. Il film narra una storia vera che fece scalpore anche in Europa: i fatti si svolgono in un contesto di grandi cambiamenti storico-sociali, tra il declino del potere temporale della  Chiesa e la costruzione della nuova Italia indipendente.  Molti anni dopo, i più illuminati fra i cattolici riconosceranno che la fine del Potere Temporale dei Papi sia stata provvidenziale per il futuro della Chiesa stessa. Ma debbo aggiungere che l'episodio del piccolo Edgardo, al pari di altri simili, avviene nel clima della Chiesa "trionfante", quella del "dogmatismo più radicale", ovvero "dell'unica verità", "dell'ebraismo deicida", e "dell'infallibilità papale". Pio IX fu messo alla berlina dalla satira italiana ed europea del tempo, e nel film appaiono alcune vignette originali, quasi novelle pasquinate. Infine alla morte del Papa, i liberali più avversi al Papato assalirono il corteo funebre nel tentativo di gettarne il cadavere nel Tevere, ma senza riuscirvi.

A.Ferrin                                                                                                                                                          modena, 3/6/2023

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