Oggi non è la mela simbolo della biblica disobbedienza, ma la pesca che i benpensanti promuovono a simbolo divisivo del "politicamente corretto o scorretto". Tutto nasce dalla pubblicità di una nota catena commerciale: una bimba molto piccola è al Supermercato con la mamma alla quale chiede di comprarle una bella pesca. Nella scena successiva la bambina è in macchina con il papà al quale dona la stessa pesca quale dono inviatogli dalla moglie: è evidente che i coniugi sono separati. Immediata la levata di scudi dell'arcipelago "progressista, moderno, democratico" che protesta per la supposta manipolazione e strumentalizzazione dell'infanzia, e quindi il tutto sarebbe inteso contro l'istituto del divorzio. Chiunque, libero da preconcetti ideologici e dogmatismi codini, veda o abbia visto lo spot, non può (non dovrebbe) giudicarlo altro da quello che è, vale a dire immagine di una realtà umanissima e incontestabile: il desiderio istintivo dell'infanzia di vivere in una famiglia serena con una mamma e un papà. Perché questi censori non indirizzano gli strali contro la pubblicità veramente diseducativa e distruttiva, nonché assillante, che forse veicola messaggi subliminali e pervade la nostra vita?
A. Ferrin
modena, 1/10/2023
1/10 ore 18 A proposito di strumentalizzazione: Oggi Bergoglio, come di consueto, grazie alla "generosità" della RAI, che si fa suo megafono, è apparso alla finestra spalancata su Piazza San Pietro circondato da alcuni bambini, a dimostrazione di quanto il Pontefice sia vicino all'infanzia: "lasciate che i bimbi vengano a me" ?Ma la folla ai bambini era invisibile perché la visione era loro impedita dal davanzale; senonché Bergoglio esorta i bambini a salutare la folla della Piazza, ma lo fa col piglio del maestro severo. E d'altra parte, chi devono salutare? Il clamore confuso della folla sparuta che sale dall'arena?
A.F.
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