Dopo oltre un anno ho voluto vedere un film in una sala cinematografica: mi ha invogliato la regista Del Pero con il film VERMIGLIO. Vermiglio è un minuscolo Borgo a 1500 mt, quasi isolato sul confine della vicina Lombardia. L'opera è assimilabile all'"Albero degli zoccoli" di Olmi: la Del Pero indaga il mondo contadino dei più poveri, quello della montagna trentina dopo la 2^ Guerra Mondiale. Vermiglio mi ha commosso perché è ambientato in Val di Sole dove ho trascorso alcune estati felici della mia adolescenza. La Mendola e Carisolo erano le vacanze estive per noi Cittadini fortunati; lassù gli abitanti del posto ci sembravano schivi e timidi, ma era invece gente semplice che viveva con poco in ambienti bellissimi ma dal clima molto rigido. Pertanto ho colto nel Film le atmosfere prodotte da quelle esperienze vissute fra le montagne Trentine. La Del Pero trasmette pura poesia come ha fatto Olmi con i suoi "zoccoli", cioè la riproposizione di una realtà d'altri tempi, realtà che la mia generazione ha conosciuto solo in parte, e tuttavia sufficiente per farla rimpiangere da chi non si riconosce in quella che vive. E d'altra parte eravamo troppo giovani per capire che la nostra fortuna veniva da generazioni di uomini e donne, dal loro sacrificio; si dirà che così è la vita, che anche noi fabbrichiamo mattoni per qualche edificio in costruzione, ma quale edificio? E quali mattoni? La verità è che vivevamo una stagione di crescita irripetibile, la stagione di scelte cruciali non fatte o tradite.
Modena, 30/9/2024