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libreria di zurau

giovedì 28 novembre 2024

INUTILE

Esco sbattendo la porta: quante volte avrei voluto farlo senza però che l'impulso si facesse azione. Ora posso tutto, sono quasi onnipotente, ma non vale, non è la stessa cosa. Non so cosa fare della mia libertà, ormai inutile. Sono uscito per la solita passeggiata: l'aria gelida sferza il viso e il cielo è limpido, procedo lentamente perché le membra sono rattrappite  La cosa buffa è che viviamo la prima parte della nostra esistenza guidati dall'ottimistica spinta all'esplorazione, in attesa di scoprire la terra "promessa" e poi, esauritosi questo istinto, dobbiamo accettare il principio di realtà, realtà spesso frustrante. Ascolto la rassegna della stampa, ennesimo bolo difficile da ingerire e poi digerire; il mondo irrompe nella mente disorientata e affollata da fantasmi antichi. E' il rito mattutino in cui solamente i giornalisti sembrano a loro agio:  trasmettono notizie di conflitti armati e relative carneficine con malcelata voluttà e apparente distacco professionale. D'altra parte sono pure essi di carne e ossa, ma la rassegna diventa esilarante quando affronta i temi della politica italiana. La politica è un'arte "nobile" si afferma, e necessaria, arte che non tutti riescono a praticare, ma quella italiana è fra le meno comprensibili da chi l'osserva, noi italiani per primi, ma forse siamo anche i più indulgenti e facili a perdonare le malefatte dei politici, ovvero il loro mercanteggiare e trafficare al mercato delle vacche. La comunità in cui viviamo è lontana da quella ideale in cui vorremmo vivere, e tuttavia procediamo caparbiamente nell'illusione che essa sia raggiungibile.

 29/11/2024



martedì 26 novembre 2024

25 NOVEMBRE

E' l'ennesima giornata dedicata a qualcosa o a qualcuno per sensibilizzare il popolo a tematiche di alto  valore sociale; ora è la volta della violenza sulle donne. Io ho avuto due mogli, ho due figlie e due  nipotine, e pertanto sono attento e molto sensibile ai problemi che il tema pone. Ma noto subito un  profluvio di retorica, frasi fatte e luoghi comuni dai quali si evince che c'é già un colpevole, individuato e già condannato, indovinate chi? Ovviamente è l'uomo, "orco della situazione" di cui le donne appaiono vittime inermi e predestinate. Ma purtroppo, fra tanta retorica e luoghi comuni, sono assenti argomentazioni equilibrate in cui figurino proposte costruttive, quali l'educazione ai sentimenti e all'affettività, nonché l'educazione alla fisiologia della sessualità. E infine, ma non ultima per importanza, una comunicazione rigorosa che non induca o indulga alla superficialità, e poi alla banalità. Inutile ribadire che il problema è culturale, e di enorme complessità, che non prevede scorciatoie né semplificazioni, problema da cui escludere pregiudizi e manicheismo ipocrita e codino. Spesso, sui mezzi di comunicazione, ma anche per strada, si ascoltano e si vedono i giovani che affrontano questi temi in modo sorprendente, e allora penso che gli "esperti" dovrebbero lasciare le cattedre per confondersi nelle masse.

26/11/2024

domenica 24 novembre 2024

OLIO DI RICINO

Sono nato in piena guerra (la 2^), cresciuto con poco latte materno, che la mamma non lo produceva a causa dei bombardamenti, e così usarono il latte di capra e asina: questo lo trovarono nella campagna di Cropani dove erano sfollati. Raccontavano del mio precario stato di salute causato dallo scarso  nutrimento per cui temevano che non avrei compiuto l'anno. Fu allora che cominciarono a propinarmi  l'olio di ricino? E' un'immagine indelebile quella del bicchiere multicolore con l'olio trasparente e nauseabondo da trangugiare. Non ho dimenticato quell'odore e sapore ributtante, nonché le mie lungaggini prima di subire la tortura, poi aggiungo che in quel tempo l'unico ricostituente indicato dal medico era l'olio di fegato di merluzzo, olio che io e i miei fratelli dovevamo assumere alla bisogna. Poi seppi che durante il regime fascista agli oppositori del regime, per punizione, era riservata una robusta purga con olio di ricino. Pertanto, senza esserne consapevole, sono stato antifascista o considerato tale già in tenera età, e per ciò sono stato punito ma, caduto il fascismo e diventato adulto, non ho preteso premi e risarcimenti. E pensare che oggi, a 80 anni dalla fine del conflitto mondiale e dalla caduta del fascismo, veri o sedicenti oppositori di quel regime rivendicano ancora benemerenze e fruiscono di indebite rendite di posizione. 

 25/11/2024            

martedì 12 novembre 2024

FERRARA


Ieri sono stato a Ferrara. Non nascondo che il breve viaggio è risultato fisicamente più faticoso rispetto a quello di una settimana addietro verso Domodossola. Devo contenere la mia voglia di viaggiare: lo spirito è forte ma la carne è debole, o meglio è quella di un ottuagenario. Ma è andato tutto bene. Ho visto tutti, anche Alberto, che è impossibile non notare con i suoi 130 kg, mia sorella che purtroppo  appare sempre più fragile, il Michele che si fa crescere la barba, Marialberta e sua figlia Emanuela  sorridente. Ho rivisto le famose nebbie ferraresi, e nel Duomo ho scoperto che il prete che officiava all'altare era un mio compagno di Seminario negli anni '50! Ho visto così il mio destino compiuto se avessi perseverato nella vocazione; Ivano Casaroli (questo il suo nome), è vecchio, canuto e calvo, e sta celebrando in una chiesa semivuota, una Cattedrale più piccola di come la ricordavo, e tutto è più dimesso. La sua facciata è ancora nascosta perché soggetta a un restauro continuo. Varcato l'ingresso, il visitatore è invitato a versare un obolo per il restauro del monumento: non ti esortano al raccoglimento e alla preghiera, ma piuttosto a mettere mano al portafogli! Sono incorreggibili. La facciata romanica è del 1200, coeva del Duomo di Modena e vi hanno messo mano anche Lanfranco e i Maestri Campionesi; l'interno è stato rifatto nel '700 dal Card.Ruffo, adesso stride la soluzione di continuità tra facciata e interno: da 5 navate è ridotto a 3 navate, i pilastri divisori sono massicci e il tutto è ricoperto da decorazioni settecentesche. Insomma lo stile romanico "pulito" è sostituito dal ridondante settecentesco; mentre la facciata è resa luminosa dalla pietra bianca di Vicenza, l'interno cupo è appesantito da affreschi affatto luminosi. E' un peccato che sulla facciata non siano visibili le sculture romaniche del bestiario medioevale. Non saprei dire però quale sia lo stile dominante. Un custode mi rivela che il passaggio nascosto che un tempo collegava l'antico Seminario con la Cattedrale è stato eliminato. Il Seminario, ospitato nel Palazzo Costabili-Trotti, affacciava in Borgonuovo (oggi via Cairoli), a quasi 300 mt. dalla Cattedrale. Anche io ho fatto quel tragitto quando ci recavamo in Duomo per partecipare alle funzioni religiose: per me sapeva di collegamento segreto, quasi catacombale, ma era un percorso nella bellezza perché si passava dall'antico teatrino settecentesco arricchito da stucchi e fregi, alle lunette affrescate dal Garofalo adiacenti la sagrestia, poi al Lavabo monumentale posto all'ingresso del grande refettorio rivestito di legno , quindi, attraversato il cortile della cisterna, ci si inoltrava nei locali destinati allo studio. In seguito fu costruito il nuovo Seminario in periferia e la sede storica di via Cairoli fu alienata e convertita in uffici privati. Mi sarebbe piaciuto occuparmi di toponomastica e urbanistica: le modifiche edilizie intervenute in ogni centro storico nel corso dei secoli, sono un libro aperto sulla storia delle città, è una lettura affascinante, più esauriente di mille trattati di sociologia. Cammino lentamente verso Piazza Savonarola e, in attesa di incontrare Anna, scruto il viavai di persone che sosta davanti al Duomo ad ascoltare il complesso bandistico che accompagna una manifestazione della Coldiretti. Proseguo verso il Castello mentre Cittadini e turisti sciamano in ogni direzione. Oggi non dovrei essere qui: è un inutile e doloroso ritorno: che ci faccio qui? Un impossibile ritorno al passato avvolto nelle nebbie della memoria, ma non abbastanza per non essere sopraffatti dalla tristezza che soverchia l'allegria dell'età più bella.                                                                                                                                                                                                                                                     Modena, 11/11/2024

sabato 9 novembre 2024

LE NOTTI DEI CRISTALLI

Ce ne vuole di faccia tosta o faccia di tolla, se si preferisce, da parte del carnefice Netaniau, il quale ha equiparato la notte dei cristalli di nazista memoria all'aggressione subita dai tifosi israeliani in Amsterdam. Non era necessaria questa vicenda per dimostrare quanto gli Ebrei sono infidi e maestri nella pratica del vittimismo. L'ONU afferma che il 70% delle 43000 vittime palestinesi a Gaza è costituito da donne e bambini! Altro che stracciarsi le vesti: è intollerabile che dobbiamo subire i crimini di Israele senza potere reagire; essi invocano il diritto all'autodifesa, diritto negato alle loro vittime. Tempo fa un esponente ebreo ultra ortodosso auspicò una bomba atomica sopra Gaza come soluzione del conflitto nella regione. Ci sarà pure un ordigno perfetto per Israele?

A. Ferrin                                                                                                                                                Modena, 9/11/2024

giovedì 7 novembre 2024

CONCORRENZA SLEALE

Non avevo visto questo film, e questa mattina ho colmato la lacuna.

Mi affascina il soggetto ambientato durante il Fascismo, girato da Scola come "Una giornata particolare". Avrei voluto vivere in quell'epoca, così vituperata ma sempre ricordata e rappresentata da cinema e TV. Questi film anche per chi non ha vissuto l'esperienza del Ventennio, colgono il fascino di un'altra società, e d'altra parte, se era tanto brutta come la descrivono, perché rivangare sempre e sempre vicende così lontane? I miei genitori, che non erano certo fascisti né simpatizzanti del regime, non li ho mai uditi proferire giudizi radicali circa la vita che conducevano in quegli anni. La mia spiegazione è che in molti italiani, sotto sotto, agisca una sorta di nostalgia per la vita di quegli anni, ma sono ricordi scevri da ogni ideologismo, mentre la canea "antifascista" che ci tortura da 80 anni, quella sì, è tutta ideologica.

7 Novembre 2024

mercoledì 6 novembre 2024

RITORNO AL PASSATO

Infine domenica scorsa, dopo alcune ore di sonno ristoratore, e pieno di nuova forza, ho deciso di  andare a Domodossola. Ho racimolato in fretta e furia le cose essenziali ficcandole nel vecchio zaino,  compagno di molte escursioni, che infine era troppo pesante per le spalle e gambe che mi ritrovo, e così  ho svuotato lo zaino alpino per ripiegare sulla borsa da viaggio. In treno mi sono diretto al Confine tra Italia e Svizzera; tutto sommato il viaggio si è svolto senza intoppi: a Milano ho sostato in attesa del Frecciarossa diretto a Domo. Su questo Eurocity l'episodio più sgradevole: nella carrozza diretta a Ginevra noto un sedile libero, chiedo alla signora accanto se posso occuparlo: lei farfuglia qualcosa in tedesco, anzi nel dialetto Schwizz indecifrabile, occupo il posto e, subito, la svizzerotta lascia il suo posto e si allontana con armi e bagagli. Io sono incredulo, e se avessi avuto più presenza di spirito l'avrei gratificata con un bel "cafona". Ma gli svizzeri(mi riferisco al popolino) sono noti per la loro ruvidezza nonché per la mentalità angusta, ma ho conosciuto anche Svizzeri squisiti in diverse occasioni. Conosco un albanese che abita a Domo con la moglie e lavorano a Briga come frontalieri. I lavoratori frontalieri sono la fortuna della Valdossola: essi percepiscono 2 o 3 volte le retribuzioni italiane, tutta valuta pregiata che entra in Italia e che si somma a quella che migliaia di svizzeri portano in Italia con il turismo frontaliero. E' significativa l'immagine che questi offrono quando calano dal Vallese e a frotte sciamano per la Città. Sono inconfondibili per i suoni gutturali che invadono i marciapiedi, svuotano negozi e mercati facendo felici i commercianti, poi riempiono Bar e ristoranti dove si danno alla pazza gioia, e sono anche di bocca buona perché si accontentano di una cucina per noi inaccettabile, che infatti non frequentiamo, ma d'altra parte mangerebbero ancora peggio a casa loro. E poi sono felici perché, grazie al Cambio favorevole, si sentono nababbi e possono largheggiare. Questa mattina la Città, inondata da un sole di luce e calore, offre la migliore immagine di Città frontaliera, quasi di enclave meticcia, dove c'è di tutto e accade di tutto, ammasso di lingue e dialetti, dove si avverte un'aria di festa, atmosfera di libertà in cui ci sentiamo o siamo vacanzieri. Ho fatto colazione da Sciolla, dove ho pernottato, e dove la signora Lucia serve una colazione sontuosa, il famoso Fruhstuck dolce e salato; ci serve prodotti da forno, il muesli, uova alla coque, marmellate, succhi di frutta e la torta, e se lo desideri ti porta il tagliere dei salumi, e il tutto con due caraffe di latte e caffè. Troppa grazia per noi italiani che spesso affrontiamo la giornata solo con un caffè espresso! Mi piace l'atmosfera rilassata nella sala colazione dove si conversa con i vicini: la coppia toscana che viene da Pontremoli, e quella catanese dalla Sicilia, il tedesco di Colonia che sorride a tutti, mentre i tedeschi di Monaco sono più riservati. In attesa di Maurizio che viene da Ponte Maglio, mi aggiro in Piazza Mercato dove, curiosando qua e la, non vedo la targa commemorativa che ricorda l'editto con cui il Re Berengario I°, nel 917,  autorizzava l'apertura del Mercato nella Piazza. Lara e Lea sono già a scuola: ieri sera, insieme siamo stati a cena al Terminus. Ritorno al Passato? Pura illusione! Devo accettare la realtà di un tempo che passa inesorabilmente, e nutrirmi invece di ricordi ineffabili pieni di malinconia.

Modena, 6/11/2024