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libreria di zurau

martedì 12 novembre 2024

FERRARA


Ieri sono stato a Ferrara. Non nascondo che il breve viaggio è risultato fisicamente più faticoso rispetto a quello di una settimana addietro verso Domodossola. Devo contenere la mia voglia di viaggiare: lo spirito è forte ma la carne è debole, o meglio è quella di un ottuagenario. Ma è andato tutto bene. Ho visto tutti, anche Alberto, che è impossibile non notare con i suoi 130 kg, mia sorella che purtroppo  appare sempre più fragile, il Michele che si fa crescere la barba, Marialberta e sua figlia Emanuela  sorridente. Ho rivisto le famose nebbie ferraresi, e nel Duomo ho scoperto che il prete che officiava all'altare era un mio compagno di Seminario negli anni '50! Ho visto così il mio destino compiuto se avessi perseverato nella vocazione; Ivano Casaroli (questo il suo nome), è vecchio, canuto e calvo, e sta celebrando in una chiesa semivuota, una Cattedrale più piccola di come la ricordavo, e tutto è più dimesso. La sua facciata è ancora nascosta perché soggetta a un restauro continuo. Varcato l'ingresso, il visitatore è invitato a versare un obolo per il restauro del monumento: non ti esortano al raccoglimento e alla preghiera, ma piuttosto a mettere mano al portafogli! Sono incorreggibili. La facciata romanica è del 1200, coeva del Duomo di Modena e vi hanno messo mano anche Lanfranco e i Maestri Campionesi; l'interno è stato rifatto nel '700 dal Card.Ruffo, adesso stride la soluzione di continuità tra facciata e interno: da 5 navate è ridotto a 3 navate, i pilastri divisori sono massicci e il tutto è ricoperto da decorazioni settecentesche. Insomma lo stile romanico "pulito" è sostituito dal ridondante settecentesco; mentre la facciata è resa luminosa dalla pietra bianca di Vicenza, l'interno cupo è appesantito da affreschi affatto luminosi. E' un peccato che sulla facciata non siano visibili le sculture romaniche del bestiario medioevale. Non saprei dire però quale sia lo stile dominante. Un custode mi rivela che il passaggio nascosto che un tempo collegava l'antico Seminario con la Cattedrale è stato eliminato. Il Seminario, ospitato nel Palazzo Costabili-Trotti, affacciava in Borgonuovo (oggi via Cairoli), a quasi 300 mt. dalla Cattedrale. Anche io ho fatto quel tragitto quando ci recavamo in Duomo per partecipare alle funzioni religiose: per me sapeva di collegamento segreto, quasi catacombale, ma era un percorso nella bellezza perché si passava dall'antico teatrino settecentesco arricchito da stucchi e fregi, alle lunette affrescate dal Garofalo adiacenti la sagrestia, poi al Lavabo monumentale posto all'ingresso del grande refettorio rivestito di legno , quindi, attraversato il cortile della cisterna, ci si inoltrava nei locali destinati allo studio. In seguito fu costruito il nuovo Seminario in periferia e la sede storica di via Cairoli fu alienata e convertita in uffici privati. Mi sarebbe piaciuto occuparmi di toponomastica e urbanistica: le modifiche edilizie intervenute in ogni centro storico nel corso dei secoli, sono un libro aperto sulla storia delle città, è una lettura affascinante, più esauriente di mille trattati di sociologia. Cammino lentamente verso Piazza Savonarola e, in attesa di incontrare Anna, scruto il viavai di persone che sosta davanti al Duomo ad ascoltare il complesso bandistico che accompagna una manifestazione della Coldiretti. Proseguo verso il Castello mentre Cittadini e turisti sciamano in ogni direzione. Oggi non dovrei essere qui: è un inutile e doloroso ritorno: che ci faccio qui? Un impossibile ritorno al passato avvolto nelle nebbie della memoria, ma non abbastanza per non essere sopraffatti dalla tristezza che soverchia l'allegria dell'età più bella.                                                                                                                                                                                                                                                     Modena, 11/11/2024

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