Oggi, S. Stefano, abbiamo il Natale alle spalle, e si nota una certa distensione nei Cittadini già impegnati nei convulsi preparativi per le festività: oggi cala la tensione, ma subito salirà la febbre per l'attesa del Capodanno '25. Anche io cerco un poco di relax e mi reco in Centro con il proposito di vedere un nuovo film francese. E' agevole il percorso nelle vie affollate che sono illuminate da un bel sole. Sosto nel Duomo dove il coro "a cappella" prepara il concerto che inizierà fra pochi minuti: sono i tradizionali canti Natalizi, primo fra tutti il "Tu scendi dalle stelle"; sarà perché è il canto della mia infanzia, ma credo sia ancora fra i più belli. Nell'attesa osservo i Cittadini già in attesa del concerto, e noto una signora alta, elegante, in una mise anni 20/30 che sembra uscita da un Tabarin, è intenta a distribuire fra i banchi il testo dei canti in programma: è attempata, ancora bella ma in ogni caso fuori contesto. Nei pressi del Cinema ASTRA l'incontro inaspettato, e molto gradito, con i "parenti" di Nonantola: Arianna e Simone che non vedevo da anni, e i loro genitori Daniela e Gabriele. Fra gli effetti negativi di un fallimento coniugale vi è senz'altro la perdita di legami affettivi non facili da ricostituire. Sono invece parzialmente deluso dalla visione del film che le recensioni presentano come commedia romantica e che invece, per separati e divorziati come me, è occasione per riesumare vecchie ferite dormienti.
26/12/2024