Il Grande Fratello è
tra noi, lo è sempre stato, ma noi, donne e uomini semplici siamo sempre
ingenui, se non stupidi e, in ogni caso, veniamo al mondo già condannati alla
servitù. Prendo spunto da quanto mi è capitato in questi giorni; spesso si
addita il Potere, (direi i Poteri) come causa di ogni male, benché il Potere
come istituzione sia necessario. La sensazione ci è familiare perché soggiogati
come siamo possiamo solamente abbandonarci al mugugno, al desiderio di rivalsa
in una libertà che non conosciamo. Ma la caratteristica di questo “Grande
Fratello” e quella di essere sfuggente, onnipresente ma nello stesso tempo
indistinto, ne percepiamo la presenza insidiosa e l’oscura minaccia, ma poiché
il pericolo è nell’aria, in una atmosfera kafkiana imprevedibile e in fattezze
ingannevoli, siamo sempre impreparati alla difesa. Grande Fratello, nata come felice
invenzione letteraria, ha dato infine corpo ai poteri occulti di sempre temuti
dagli uomini, poteri che operano nell’ombra e che controllano e vigilano mossi
da disegni e fini reconditi. Quei poteri che tessono le trame di crimini che
attentano alla convivenza civile per realizzare progetti alternativi criminosi;
come possiamo difenderci? La ricetta è sempre la stessa: aumentare il tasso di consapevolezza
e cultura democratica e di partecipazione “alla cosa pubblica”. Dobbiamo essere
infine mitridatizzati contro i veleni disseminati sul nostro cammino. Al termine di questo “compitino” diligente e di buon senso comune, mi soffermo
sulla data odierna del 6 agosto ’25 che riporta a quella del 6 agosto ’45. Sono
80 anni dallo scoppio dell’Atomica su Hiroshima, e guardando i documenti
trasmessi dalla TV, mi chiedo se, e in che misura, l’Umanità abbia elaborato
quegli eventi. Ho visto questi documenti molte volte, ma le scene in essi
contenute sono sempre sconvolgenti, come lo sono quelle di ogni calamità
prodotta dalla natura o dall’aggressività di noi uomini. Tuttavia i conflitti
endemici, le carestie, gli stermini sempre ricorrenti, mostrano una Umanità che
reagisce sempre con caparbietà e nuovo vigore ai rovesci di cui è responsabile:
sembra quasi volere mettere alla prova le sue capacità per procedere nel
cammino evolutivo della Specie. Ma a fronte di un’ecatombe atomica moltiplicata
enne volte quelle di Hiroshima e Nagasaki, sarebbe ancora capace l’Umanità di
reagire rinunciando infine alla guerra? Io stesso avverto troppa retorica e
poca realtà in quello che scrivo e allora ricordo a me stesso che evadere dalla
realtà della vita impedisce di vivere. D’altra parte, come uomini, abbiamo
dimostrato grandi capacità di adattamento ai continui cambiamenti nel nostro
percorso evolutivo, cosa che ci ha consentito un enorme sviluppo sociale e tecnico
Le stesse capacità non abbiamo
dimostrato nell’evoluzione e sviluppo della nostra natura intrinseca: la famosa scienziata italiana Premio Nobel, Rita
Levi Montalcini, affermò che il cervello umano(la parte più antica e primitiva)
sconta ancora un grave deficit di sviluppo, e che pertanto dobbiamo sperare che
si evolva ancora nel tempo. Questa evoluzione riveste capitale importanza
perché interessa la parte di cervello che contiene gli istinti ancestrali della
distruttività e aggressività umana, istinti utili ai primi uomini che uscivano
dalla foresta o dalle caverne, ma ora, dopo migliaia di anni, la Società
complessa in cui viviamo necessita di razionalità e consapevolezza.
Modena, 7/8/2025