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libreria di zurau

domenica 22 ottobre 2017

Fango e cenere, che hai da gloriarti?


         
                                               "Fango e cenere, che hai da gloriarti?"                                             
                                                                         (Saggi)

Dai testi filosofici e sacri più antichi riecheggia sempre il concetto che vuole rammentare all'uomo la sua natura di animale, di essere parte degli esseri viventi, e non il dominus, e pertanto sono ingiustificate la sua superbia, l'arroganza e il delirio di onnipotenza che vuole esercitare sulla natura.
D'altra parte basta osservare composizione della materia, fisica, chimica e i fenomeni relativi,
per comprendere che tutto è immerso in un infinito calderone, che noi siamo irrilevanti e semplici
accidenti fortuiti di processi che sfuggono alla nostra percezione e comprensione, ed è sufficiente esaminare il nostro organismo e le funzioni di ogni essere vivente del mondo animale e vegetale,
nonché la genesi della materia, di terra e universo intero, conosciuto e sconosciuto, per constatare che alla base di tutto vi sono meccanismi comuni che si ripetono invariati e all'infinito. 
Ne consegue che l'intero universo, con le sue incalcolabili galassie, può essere assimilato a un immenso organismo che ingurgita, rigurgita, trasforma e sublima, crea, ricrea e moltiplica elementi e materia all'infinito.
Solo grazie allo sviluppo eccezionale del nostro cervello, noi uomini abbiamo potuto cadere preda
dell'orgoglio e ritenerci simili a Dio ( qualsiasi cosa rappresenti questa entità per tutti noi).
La stessa evoluzione del pensiero ha condotto dalla scatologia alla escatologia; ricordo molto bene
la mia prima lezione di chimica in cui il prof. ci spiegò cos'è la chimica, esemplificando così lo schema del processo chimico: un grande recipiente contenente materie prime(carburanti) con additivi e catalizzatori, calore, vapore, distillazione, cristallizzazione, produzione di energia e scorie da
eliminare o riutilizzare.; in altri termini, tutto ciò che vive si può assimilare al "tubo digerente.
Paradossalmente tutto, dagli organismi più semplici ai più complessi, e così anche l'universo sono
soggetti a questi meccanismi che, con sgomento, possiamo definire anche banali; ma accade anche
che questa "banale" verità sia spesso omessa o rimossa.
Come spiegare altrimenti che i termini legati alle funzioni fisiologiche (scatologiche) degli umani e gli organi sessuali, le così dette "vergogne", deputati alla riproduzione, siano relegati fra le parole interdette, parole che non è opportuno pronunciare, se non utilizzando eufemismi.
A mio parere, ciò è dovuto alla "cultura", alle sovrastrutture e stratificazioni create nel processo evolutivo umano, cultura mediante la quale gli uomini hanno inteso e vogliono nobilitare le proprie origini, come fanno quelli che, emancipati e arricchiti, si vergognano dei propri natali e invano cercano di cambiare o cancellarne il retaggio.
A.Ferrin
modena,21/10/2017

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