L'INGANNO
Ieri sera ho visto "l'Inganno", ultimo film di Sofia Coppola con Colin Farrel, Nicol Kidman, Kirsten
Durst; ambientato durante la guerra di Secessione in U.S.A, a mio parere è emblematico della società
esistente nel profondo Sud del tempo, ma soprattutto della psicologia femminile di ogni tempo.
Gli elementi determinanti nella vicenda sono come sempre i sentimenti: amore gelosia possesso; nella
storia narrata, un soldato Nordista, ferito e disperso nelle retrovie Sudiste, è soccorso da alcune ragazze e ospitato nel loro Convitto, dove è curato e circondato di attenzioni.
Nella situazione si sovrappongono e intrecciano la curiosità delle donne per il giovane uomo che, a sua volta, non è insensibile al fascino femminile.
Le ragazze, compresa la Direttrice, già prese da romantici voli di fantasia, sono anche preda della gelosia e piene di aspettative, mentre il soldato si illude di potere disporre a suo piacere di un intero
gineceo, ma l'illusione dura poco: le donne sanno essere tanto amorose quanto spietate quando devono difendere il loro orticello.
Allora scatta la molla della solidarietà fra le donne, una solidarietà secondo me sconosciuta fra gli
uomini: con lucidità e determinazione, quasi con grazia e apparentemente senza grandi turbamenti, programmano la soppressione dell'uomo ormai nemico di tutte, la ragazza più giovane, forse la più
innocente, si presta a scegliere e cogliere i funghi più velenosi da servire al soldato nell'ultima,
sontuosa cena.
Il tutto in un'atmosfera rilassata, alla luce tenue delle candele, con le donne compite e agghindate per l'occasione.
A. Ferrin
modena, 01/10/2017
Nessun commento:
Posta un commento