Chiostro delle Colonne in S.Pietro |
Oggi ho trascorso la mattinata nel Chiostro grande del Monastero benedettino di San Pietro, dove si
tiene il Buk Festival in cui espone la piccola (direi la minuscola) Editoria italiana.
Questo, detto "Chiostro delle colonne", con altri ambienti attigui, è stato dismesso dall'Abazia e utilizzato per eventi vari, culturali e sociali.
Ora vi si entra da un nuovo ingresso che introduce in una grande sala conferenze dove sono distesi
i banchi degli espositori, banchi sistemati anche sotto il grande Porticato intorno alla corte centrale.
C'è una ressa incredibile: gli spazi sono angusti e poiché piove, espositori e visitatori si accalcano e
si muovono con difficoltà.
Io definisco questa, la fiera delle speranze o delle illusioni, senza volerne sminuire il valore che, anzi,
vi aleggia l'entusiasmo di neofiti o di chi ha già pubblicato libri "auto-prodotti", che sono fuori dai
circuiti di vendita significativi (editori importanti e librerie) ; non è semplice emergere da questo anonimato perché il mercato è dominato da un ristretto numero dei editori, e il gran numero di autori
deve sperare di farsi notare, che un suo testo sia accettato e promosso da un grande Stampatore, e qui
entrano in gioco anche la buona sorte e le capacità "politiche" dello stesso scrittore.
E' tuttavia bello incontrarli e parlare dei loro libri, scoprire l'entusiasmo che mettono nel loro impegno e, anche se le loro dichiarazioni e prefazioni sono autoreferenziali, mostrano una grande
determinazione e fede nei propri mezzi; vi sono autori giovanissimi: ho incontrato un tredicenne che,
accompagnato dalla mamma, è giunto da Caserta per presentare il suo secondo libro! Unisce a questa
precocità anche un geniaccio informatico, e non ha nulla del fenomeno, ma non è il solo perché la
febbre della scrittura impazza ovunque, e forse non si esagera quando si dice che in Italia vi siano
più scrittori che lettori.
Ieri Paolo Mieli, grande giornalista e storico, è stato insignito a Modena del premio istituito dalla
Buk, e così ha dato lustro a questa manifestazione, manifestazione che annovera fra gli ideatori anche Emma D'Aquino, giornalista della TV
Da notare che, con i pochi mezzi e spazi disponibili, gli organizzatori sono riusciti ad approntare una
"cucina da campo" per somministrare pasti caldi: tortelloni, lasagna e gramigna al ragù; in fila ordinata, con piatti di plastica, un calice di prosecco, in piedi, abbiamo atteso il nostro turno.
L'atmosfera è quella della scampagnata informale, o di una distribuzione del rancio, ma il tutto in
un clima di ritrovo gioioso, fra bambini vivaci e cagnolini attenti a non essere calpestati
Io, più attento allo spettacolo, ho preso una porzione di gramigna, l'unico piatto disponibile, peraltro buona.
A.Ferrin
modena, 14/04/2019
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