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libreria di zurau

lunedì 29 aprile 2019

25 APRILE


Oggi si commemora la fine del 2°conflitto mondiale, quindi l'anniversario della Liberazione, e come sempre si ripete la canea tra i perdenti nostalgici e i "vincitori" partigiani.
L'unico vero sconfitto fu il popolo italiano che, nel Nord, subì le conseguenze di un vera e propria guerra civile, e di una spietata occupazione delle truppe tedesche.
Le responsabilità vanno equamente divise tra le masse, prima passive e plaudenti alla retorica del Fascismo, le autorità civili e militari inette e opportuniste, il Re che tradisce il suo ruolo, e fugge.
Aggiungo che l'Italia fu liberata dagli Anglo -Americani, che nel Nord vi fu una Resistenza a ciò che
restava del Fascismo e sopratutto ai militari tedeschi occupanti.
Ovviamente le atrocità furono terribili, atrocità proprie di ogni guerra fra eserciti, o di guerra civile.
Infatti per amore di Patria e verità bisogna ammettere che gli innocenti erano pochi: nel trionfo della violenza, e privi di freni inibitori, i contendenti diedero il peggio di se in un massacro di uomini e di
umanità.
Vi furono anche eroi, molti eroi, ma furono i primi a cadere; i peggiori furono quelli che, al riparo degli ideali più rispettabili, praticarono violenze gratuite e vendette private per proprio tornaconto;
imponente fu il fenomeno dei trasformisti o voltagabbana: ero ragazzo e già era luogo comune che i più, nella Pianura Padana, avevano prima aderito al Fascismo, e  poi, a"Liberazione" avvenuta, si erano scoperti antifascisti.
Non c'è di che sorprendersi: il nostro è il Paese delle Città, dei Borghi e dei Campanili, in cui tutto è, o può essere, divisivo ma, poiché non tutto viene per nuocere, siamo anche imprevedibili, creativi,
fantasiosi e indisciplinati.
Per queste e altre ragioni, non possediamo una memoria condivisa della storia passata e recente, e per questa nostra peculiarità, il grande Totò poneva la domanda retorica: "siamo vincoli o sparpagliati?"
In questi giorni lo spettacolo è deprimente: dopo 75 anni si avverte un clima di odio e rancore: i più
irriducibili manichei ragionano come se la guerra fosse appena finita.
A.Ferrin
modena, 25/4/2019




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