SCRIBERE

libreria di zurau
domenica 12 maggio 2019
48693
Questo è il numero di matricola impressa dai nazisti sulle braccia di Halina Birenbaum quando fu rinchiusa nel Konzentrationslager di Auschwitz, Lager del quale è tra i pochi superstiti ancora in vita.
Halina è una ebrea polacca novantenne che dopo la guerra, scampata alla morte, si è trasferita in Israele, il nuovo Stato creato in Medio Oriente che ha accolto la massa della Diaspora ebraica.
Ieri era a Torino per l'apertura del Salone del Libro, fra accese polemiche per la presenza nella
manifestazione di una Casa Editrice che pubblica la biografia di Matteo Salvini.
Al culmine della tensione, gli organizzatori e le autorità istituzionali hanno negato lo spazio
espositivo all'editore di estrema destra, che il giorno precedente, provocatoriamente, aveva
rilasciato dichiarazioni filofasciste; di pari passo la stessa Birembaum, aveva minacciato di non presenziare alla manifestazione.
Pertanto l'antifascismo ha trionfato: dopo 74 anni dalla sconfitta, il fascismo è ancora uno spettro che
inquieta i "democratici", ma io penso che in realtà abbia vinto la censura preventiva e la negazione
della libertà di espressione.
Anche Halina Birenbaum ha avuto la sua vittoria, questa, venata di spirito di vendetta, ha ricondotto tutti al conformismo di un pensiero unico antistorico e illiberale.
Non mi sorprende più di tanto l'atteggiamento di Halina: è un'ebrea che ha sofferto, e nella religione
ebraica è contemplato il perdono per il male ricevuto personalmente, non quello che ha colpito gli altri e. d'altra parte, l'Antico Testamento è il libro di un Dio che punisce, quasi vendicativo, il libro
"dell'occhio per occhio, dente per dente", non del perdono e della carità.
Questa, forse è una delle ragioni per le quali gli Ebrei dei Ghetti e dei Pogrom assistevano passivi ai primi rastrellamenti e alle violenze dirette ai loro vicini e correligionari.
Negli anni '60 mi ha colpito la vicenda dell'SS Adolf Eichmann, il criminale nazista che, rapito in Argentina, fu tradotto in Israele, processato e condannato a morte.
Israele non si accontentò: cremato il corpo di Eichmann, ne dispersero le ceneri in mare, oltre il limite delle acque territoriali.
La signora Birembaum, gira il mondo a testimoniare la persecuzione patita a opera dei nazisti, ma il rito rischia di essere controproducente, cioè di strumentalizzare il dolore e seminare nuovo odio.
Perché invece non si adopera per le nuove emergenze umanitarie? Dei milioni di profughi e diseredati
sulla terra, tra i quali sono i 5 milioni di Palestinesi ancora "ospiti" nei vari Paesi del Medio Oriente,
oltre a quelli che sono ancora sotto il giogo israeliano?
A.Ferrin
modena, 12/5/2018
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