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libreria di zurau
mercoledì 22 maggio 2019
BELLEZZA
Nella tarda serata di Venerdì scorso una potente vettura percorre a velocità temeraria il tratto di
autostrada tra Reggio e Bologna: piove a dirotto e la vettura perde aderenza finendo contro le
barriere divisorie; i due occupanti, di 39 e 35 anni, scesi dalla macchina increduli e sotto shok, sono
travolti e uccisi da un'altra vettura che sopraggiungeva.
Un banale incidente tra i molti che giornalmente falciano vite sulle strade italiane? Certo ma, oltre a
manifestare pietà, non si può tacere che i due "giovani" trasmettevano in video e voce la cronaca della folle corsa, le emozioni vissute per la velocità raggiunta (220 km.), e già esaltati per l'imminente evasione serale, promessa di svago, e anche di sballo.
Questa è una delle molte sfaccettature di bellezza e pienezza della giovinezza e della vita, almeno fino a quando siamo giovani e l'energia vitale appare inesauribile, quasi infinita, inducendo in noi un senso di onnipotenza e l'illusione dell'eternità, ma accade purtroppo che l'istinto vitale porti in se anche l'istinto di morte.
Siamo stolti. Ingannevole è l'illusione di eternità: barlumi di eternità possiamo coglierli solo nella
intrinseca natura della bellezza, nella sublimazione con cui possiamo nutrire e arricchire la vita, altrimenti arida e povera.
Non c'è dubbio circa la bellezza dell'amore e della giovinezza, bellezza ineffabile quanto effimera e ignara della sua caducità: infatti non riusciamo a "pensare" la nostra morte, possiamo immaginare quella degli altri, non la nostra, che istinto e ragione rifiutano.
Pertanto affrontiamo nuove sfide con esperienze estreme, in un'impari lotta con la morte in agguato, e con la quale giochiamo a rimpiattino, quasi volessimo guardarla in faccia, intravederne le sembianze grottesche e respirarne l'afrore di corruzione.
A.Ferrin
modena, 22/5/2019
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