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libreria di zurau

giovedì 23 maggio 2019

LE MAESTA'

Risultati immagini per le maestà in appennino

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alcune immagini di edicole votive



Sono innumerevoli le edicole votive disseminate ovunque in Italia, sono semplici e ingenue, ma
testimoniano quanto fosse diffusa la pietà popolare: erano quasi pietre miliari che presidiavano i sentieri insicuri del tempo frequentati dai viandanti più poveri che non lesinavano la giaculatoria
a Cristo, alla Madonna e a qualsiasi altro santo, per essere protetti.
La massa non disponeva di comodi mezzi di trasporto, pochi disponevano di un calesse, un cavallo
o di un carretto e, per quanto a noi sembri oggi inverosimile, uomini, donne e bambini dovevano camminare a lungo per raggiungere i mercati.
D'altra parte erano anche tempi di banditismo, o di sbandati e malintenzionati per i quali i simboli
religiosi non rappresentavano un deterrente, e la densità della popolazione era molto inferiore a quella attuale (nel 1861 l'Italia aveva 22 milioni di abitanti, oggi siamo in 60 milioni): in poche parole, la densità per Km2 era un terzo di quella odierna, e pertanto si può dire che i viandanti andassero "alla
ventura", in territori sconosciuti e infidi.
Ora queste edicole, definite anche "Maestà", "Madonnelle" "Santelle" o "tabernacoli", sono trascurate, ma sopravvivono anche se non rispettate come in passato: le icone in esse contenute sono segnate dal tempo, ma si notano ancora resti di lumini e mozziconi di candele che qualcuno avrà acceso, e a volte qualche ex-voto.
Anche i centri urbani mostrano molti segni della pietà popolare: le Calle e i Campi di Venezia, il centro Rinascimentale di Firenze, e in generale tutti i centri storici italiani, per non parlare di quelli
popolari di Roma e Napoli.
E' vivo il ricordo di quando, sono molti anni, e avendo ancora una buona gamba, potevo andare per
colline e montagne; nel corso di escursioni anche prolungate scorgevo questi angoli devozionali
che apparivano come oasi provvidenziali dove fontanelle di acque fresche ristoravano placando l'arsura.
Ora sentieri e tratturi sono meno frequentati da viandanti e pellegrini, e invece sono percorsi, quasi
aggrediti, da Fuoristrada e mezzi vari che hanno in comune distrazione e velocità, e così anche gli antichi camminamenti sono cancellati dall'incuria e dal sottobosco che si espande.
A.Ferrin
modena, 7/6/2019

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