Per raggiungere da via Vaccari l'edicola dei giornali, si incrocia e supera anche via della Pace. Poi, in prossimità della meta, ci si trova sul retro di San Faustino, in uno stretto budello di cemento che separa vecchi isolati, e con alcuni gradini porta al livello stradale più elevato di via Giardini dov'è l'edicola. Dalla chiesa giungono note d'organo e canti religiosi, mentre i fedeli si riversano sul Sagrato. Ma Orazio Giuriati è bloccato nel budello di cemento dal corpo che impedisce il passaggio: è un uomo, non c'é dubbio, di mezz'età, che pare addormentato, con calvizie accentuata e abito dimesso. Capita che nei paraggi si notino anziani che fanno la questua. Dunque Orazio Giuriati, non volendo scavalcare l'uomo supino a terra, lo esorta: signore, signore, posso aiutarla? Ma quello, niente. Alcuni dei fedeli che sciamano dalla chiesa, fanno crocchio intorno all'uomo a soppesare la situazione: che fare? Chi è, cosa avrà? All'istante sono tutti medici a consulto, infine è il Giuriati che taglia la testa al toro: è meglio chiamare la Croce Rossa! I barellieri hanno raccolto lo sconosciuto e a sirena spiegata l'ambulanza riparte diretta al P.S. Un uomo a terra ha suscitato allarme in persone pietose, o semplicemente passanti che hanno partecipato emotivamente all'infortunio di una persona sconosciuta: per semplice curiosità? Per empatia, oppure perché hanno visto se stessi distesi e vulnerabili? Anche gli animali feroci sembra partecipino alle disgrazie dei loro simili, ma dall'Homo Sapiens ci si aspetta qualcosa di più. Perciò è intollerabile che l'uomo si chiuda a riccio, che si prenda cura unicamente del proprio orticello. Penso allora a quanto accade sulla Terra in questi giorni, fatti per i quali non ci sono più parole, ma solamente disperazione.
Modena, 22/9/2025
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