Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg, questo è il nome completo della giovanissima svedese che
si è imposta all'attenzione del pubblico con la sua campagna ecologica per la salvezza della terra: è stata candidata da qualcuno anche al Premio Nobel.
La ragazza ha 16 anni, e poiché non si tratta di "notizie-bidone", si può scegliere se ridere o piangere;
ha già parlato all'ONU, additando gli adulti come responsabili di inquinamento, effetto serra, nonché distruzione del nostro pianeta.
L'approccio della ragazzina a problemi tutt'altro che semplici, è semplicistico, sono problemi che la scienza ha individuato da molto tempo, e la cui soluzione non può che richiedere tempi lunghi; in tutti i casi io non critico Greta, né la giudico perché considero la sua giovane età, la sindrome di Asperger da cui è affetta (a proposito della quale non ho capito se questa sia una menomazione, o se aumenti le capacità intellettive).
Io sono piuttosto stordito dal comportamento degli "adulti", di politici e Istituzioni che, per demagogia e opportunismo, fanno da cassa di risonanza a campagne per lo meno allarmistiche.
E' la cattiva coscienza a consigliarli? Se così è, allora siamo tutti responsabili: anche gli studenti più
giovani che scioperano lasciando le aule scolastiche, inalberano manifesti ecologisti, e scorrazzano
nella città non rinunciando a divorare Hamburger di carne, e altro "cibo spazzatura".
Segnalo peraltro una delle molte contraddizioni dell'attivismo e del clamore originato da Greta: la ragazza, per la traversata atlantica verso New York, ha usufruito della barca del Principe Casiraghi
del Principato di Monaco che, notoriamente, è un "Paradiso fiscale", refugium peccatorum e residenza prediletta di Imprese e privati che vogliono sottrarsi al Fisco dei rispettivi Paesi di origine.
A.Ferrin
modena, 27/9/2019
SCRIBERE

libreria di zurau
venerdì 27 settembre 2019
lunedì 23 settembre 2019
L'ALBERO DEGLI ZOCCOLI
Ho rivisto questo film di Olmi, la migliore delle sue opere: è pura poesia, anche se critici e altri
registi "impegnati" trovano il pelo nell'uovo.
E' un quadro oleografico di una realtà lontana da noi, resa magistralmente dalla fotografia, dal colore e dalla musica (Bach), nonché dagli attori presi dalla strada, ma che a volte sono più bravi dei professionisti.
La fede espressa dal popolo era certamente ingenua, ma sentita: d'altra parte si sa che la/le religioni
sono (e sono sempre state) strumenti del Potere, ma nello stesso tempo funzionali a una sorta di
ordine sociale, lo stesso ordine che perseguono le ideologie e le filosofie tronfie di grandi promesse, e che spesso falliscono miseramente; infine preferisco quella religiosità ingenua ma innocente perché
conteneva ancora il senso della sacralità della vita.
Dal film emerge chiaramente la vita nelle campagne di fine '800, la sua povertà e precarietà, povertà
che persisteva negli anni '50 e '60 del 900, e molti anziani ricordano i racconti che genitori e nonni
facevano al riguardo.
Le nuove generazioni non ne hanno memoria, non la coltivano, e le istituzioni non aiutano in questo
senso: tutti danno(e diamo) per scontati il benessere e l'abbondanza delle merci e dei servizi, il tutto
propiziato dall'ottimistica ideologia del consumismo e del progresso economico sempre crescente ma,
assorbiti dal nostro "particulare", dimentichiamo che la stratificazione economica e sociale perdura in Italia e nel mondo, con sacche di povertà e ingiustizia clamorose.
Tuttavia, per quanto mi riguarda, il film ha risvegliato ricordi della mia infanzia e giovinezza, una vera nostalgia del tempo in cui, nonostante tutto, la vita appariva più chiara e semplice, colma di
aspettative e di grandi speranze per il futuro; io ricordo che ero felice, ma forse era la felicità degli anni di crescita, lo stato nascente di una gioventù protesa al futuro, ma ancora ignara della vita.
E forse eravamo felici semplicemente perché giovani.
A.Ferrin
modena, 23/9/2019
venerdì 20 settembre 2019
MANTRA DEL TAVOLO
( gergo politico)
Tavoli quadrati, rotondi, rettangolari, allargati, esplorativi, consociativi, tavoli convessi e concavi, di "buona volontà", a tre gambe, di concertazione, programmazione e consultazione, tavoli paralleli, tavoli spiritici, tavolo di esportazione, tavoli sovrapposti, tavolo aperto a tutti, allestire un tavolo, devono partire i tavoli, moribondi i tavoli, il tavolo è affondato, i tavoli devono fare passi avanti, il tavolo non decolla, tavoli separati, rinvio dei tre tavoli, vacillano i tavoli, ci vuole un tavolo!
Tutti reclamano, esigono un loro tavolo per potere risolvere i problemi italiani, ma tralasciano di dire che tutti vogliono prendervi posto per partecipare all'agape più o meno "fraterna", mentre gli esclusi, (leggi popolo) sotto il tavolo, attendono le briciole.
A.Ferrin
modena,20/9/2019
Tavoli quadrati, rotondi, rettangolari, allargati, esplorativi, consociativi, tavoli convessi e concavi, di "buona volontà", a tre gambe, di concertazione, programmazione e consultazione, tavoli paralleli, tavoli spiritici, tavolo di esportazione, tavoli sovrapposti, tavolo aperto a tutti, allestire un tavolo, devono partire i tavoli, moribondi i tavoli, il tavolo è affondato, i tavoli devono fare passi avanti, il tavolo non decolla, tavoli separati, rinvio dei tre tavoli, vacillano i tavoli, ci vuole un tavolo!
Tutti reclamano, esigono un loro tavolo per potere risolvere i problemi italiani, ma tralasciano di dire che tutti vogliono prendervi posto per partecipare all'agape più o meno "fraterna", mentre gli esclusi, (leggi popolo) sotto il tavolo, attendono le briciole.
A.Ferrin
modena,20/9/2019
martedì 17 settembre 2019
GRAMELOT DI MERCATO
LoremTIM VISIONipsumAssorbentidolorYakultsitLisoformamet
BMWadipisciPrinkelitBergadersedAcetodoAzeiusmodTampax
AntidolinciduntColesteroloutVoiellolaboreLinesetAiaenimDiarrea
cumdoloreCiclomagnaFloraintestinalealiquaCafféUtMenopausa
adD&GminimDAZNveniamAIAquisEsselunganostrumOceanaliquid
TerracieloexercitationemBetotallaboriosamDeCecconisiSeatutMiele
ullamcoMontvexTrucchieaSalamecommodiClioconsequaturNissan
estSusteniumDuisCremeauteFilmirureSuzukireprehenderitMutandine
involuptateFastwebvelitDeRicaesseLenzuolacillumIntestinolaborum
doloreVivincieuLandRoverfugiatOlioCarlinullaZibaldopariaturFalomo
ExcepteurGodfathersintFacileobcaecatSamsungcupiditatFlatulenza
nonShampooproidentLisoformsuntSorrisoinAntiageculpaCoopqui
ArgoofficiaFelicitàdeseruntColesterolactmollitAxceptaanimProstamol
EnterogerminaconsecteturFilosofiatemporAntiallergeniidSerenità.
A.Ferrin
modena, 17/9/2019
venerdì 13 settembre 2019
TUTTI FILOSOFI
Ha preso l'avvio a Modena il "Festival della Filosofia", l'appuntamento annuale che richiama gli addetti ai lavori e platee affollate in piazze e cortili, ma l'evento ha perduto l'alone di novità e interesse dei primi anni.
Il tema di questo festival è "PERSONA", tema sviscerato in ogni aspetto e contrapposto a individuo,
che l'uomo moderno si percepisce sempre meno individuo e più massa, e ciò spiegherebbe perché
siamo disposti a tutto( complici i mezzi sociali di comunicazione) per essere "individuati", e quindi
emergere; d'altra parte ciò è dovuto al mercato e all'economia che determinano e condizionano le nostre scelte: infatti siamo sempre meno autonomi e liberi perché presi nel sistema che omologa, e che sembra obbedire a un disegno che prescinde dalla nostra volontà.
Ormai sono troppi questi appuntamenti diffusi in tutta Italia che riguardano temi culturali di ogni sapere, e spesso diffusi pretestuosamente per emulazione, per fini mercantilistici, turistici nonché gastronomici.
Attraverso Piazza Grande mentre Galimberti tiene la sua lectio rivolto alla platea attenta alle sue parole: osservo gli ascoltatori mentre il relatore afferma "tutti moriremo", lo dice senza giri di parole
e le persone lo guardano impietriti, ma appaiono anche sereni, perché sicuri del fatto che i primi a
morire saranno "gli altri".
Sono stato un ascoltatore attento a molte "Lezioni Magistrali", e ne ho ricavato anche qualche beneficio, ma ho maturato la convinzione che si tratti di iniziative a carattere divulgativo che non
possono supplire alla lettura di un buon libro; si tratta anche( e questo è certamente gratificante) di occasioni per "partecipare" e condividere con altri cittadini gli spazi urbani.
Ma penso inoltre che tutto abbia a che fare con una sorta di consumismo culturale, collezionare cioè presenze o partecipazioni non sempre di qualità.
In altre parole, non vorrei che il dinamismo sociale e culturale si traducesse in una sorta di sterile
onanismo mentale.
A.Ferrin
modena, 13/9/2019
mercoledì 11 settembre 2019
A PROPOSITO DI MISTER SCHMIDT
Jack Nicholson è un "uomo qualunque", come è un signor Rossi per noi Italiani: il film narra la sua vicenda da quando va in pensione, nel momento in cui vagheggia il riposo dopo una carriera dignitosa.
Ma già dalle prime scene traspare la nostalgia e il senso di vuoto provocato dal nuovo stato, mentre
la moglie è ancora appagata dall'attività domestica: la loro unica figlia è lontana e in procinto di sposarsi; egli cerca di fare fronte alla frustrazione aderendo all'adozione a distanza di un bambino africano.
Improvvisamente muore la moglie aumentando oltremisura la sua solitudine; la recitazione di Nicholson è da manuale: non utilizza la sua abituale aria gigionesca, ma le espressioni facciali sono sufficienti per mostrare lo spettro dei sentimenti in cui il pensionamento e la vedovanza lo hanno precipitato.
Scrive al bambino africano letterine laconiche venate di malinconia, ma prova anche a reagire allestendo il Camper, e annunciando alla figlia che la raggiungerà per presenziare al suo matrimonio.
Il lungo itinerario si trasforma in un viaggio a ritroso nella memoria ma anche della disillusione e disincanto causati dai nuovi incontri.
Eccezionale e quasi grottesco il ruolo della grande Katy Bates nella parte di futura consuocera, una
donna che affronta fallimento e disordine con una libertà e disinibizione che le consentono di vivere ancora.
Non è casuale sia la donna a sopravvivere ai rovesci che la vita ci riserva, mentre l'uomo investe tutto, troppo negli ideali e può essere preso nel vortice di un delirio tale da condurlo alla perdizione.
Non resta che rallentare il passo, attendere alle piccole cose, il passo sempre più lento: osservare,
aspettare, qualcosa accade sempre.
A.Ferrin
modena, 11/9/2019
venerdì 6 settembre 2019
BERGOGLIO
Volgare, di carattere subdolo, manca di equilibrio: così fu descritto dal suo superiore Kolvenbach
prima di essere nominato vescovo in Argentina.(questo carteggio è scomparso dagli archivi!)
Si vuole far passare l'idea che Bergoglio sia inviso alla destra cattolica americana, ma non è vero
perché in realtà è oggetto di una silenziosa ma tenace contestazione di molti cattolici in tutto il mondo, con esclusione delle suorine avvezze al servizio incondizionato al clero, dei "pretini" più
ingenui, e del gregge che non sa fare altro che seguire il pastore e i suoi cani.
Ma a questo proposito bisogna precisare che Bergoglio, in quanto Capo di Stato, gode di una stampa, se non proprio amica, almeno rispettosa e prudente: nella piaggeria eccellono come sempre la stampa e la televisione italiana.
Ma per essere chiaro, non sono imparziale per quanto concerne la storia personale di Bergoglio,
e non per ragioni o interessi personali, ma perché non sono in sintonia con la sua politica, e infine
perché, anche se privo di carisma, ha avuto l'ardire di chiamarsi "Francesco".
Vi sono ombre anche nel processo decisionale( Conclave) che lo ha portato al papato, un Conclave
con i cardinali ancora turbati dalle inattese dimissioni di papa Ratzinger.
In ogni caso, preferisco porre a me stesso, e all'eventuale lettore, domande e quesiti più o meno retorici, che richiedono approfondimenti:
1) Perché Bergoglio, in sei anni di pontificato, non ha ancora visitato l'Argentina, sua terra natale?
2)Bergoglio non ha chiarito le ambiguità mostrate nel rapporto con la dittatura dei militari argentini
negli anni della sua attività pastorale a Buenos Aires: vedi desaparecidos argentini, la vicenda di alcuni sacerdoti perseguitati e liberati solo con l'intervento diretto di Roma.
3)Bergoglio è gratificato dalle folle plaudenti di Piazza S.Pietro, folle in gita turistica che trepidano
per un uomo in bianco, lassù, che fa predicozzi, prendendosi anche licenze in tema di morale e dottrina, e il tutto in un italiano bleso e insopportabile.
4)Infine Bergoglio è gesuita: è dunque così scandaloso definire "gesuitici" molti suoi gesti e parole?
A.Ferrin
modena,6/9/2019
mercoledì 4 settembre 2019
ITALIA: COMMEDIA O TRAGEDIA?
E' uno spettacolo indecifrabile: sarà l'età, la stanchezza di assistere a recite prive di dignità, ma è forte
la tentazione di non credere, di entrare a fare parte delle schiere di scettici e qualunquisti di cui
pullula la nostra società, e non da oggi; vorrei tralasciare, perciò, le diatribe sociopolitiche per dedicarmi unicamente alla poesia, evasione che preserva anche l'integrità delle mie coronarie.
E non mi consola il fatto che anche la celebrata democrazia inglese sia ormai preda del marasma e della confusione che caratterizza l'Italia da molti anni.
Abbiamo infatti un'associazione privata (Russeau: 60000 votanti?), che crede di potere legittimare scelte politiche fondamentali che sono di tutti gli italiani.
C'è un personale politico che si appresta a governarci, pure avendo già dimostrato la sua pochezza,
abbiamo un Di Maio indicato come Ministro degli Esteri, e questo fatto grida vendetta.
Non credo che questa posizione sia dovuta a un mio pregiudizio negativo circa Di Maio che, anzi, per la sua giovane età (33), ha già dato ampia dimostrazione di avere una pellaccia a tutta prova di scrupoli o dubbi di ogni sorta.
Ma forse sono un ingenuo e incorreggibile idealista: penso ancora, e chiedo ancora, che il politico
sia preparato, che si metta al servizio della collettività, che dimostri prima di tutto senso dello Stato, pur perseguendo legittime aspirazioni personali.
Antonio Ferrin
Modena, 4/9/2019
Iscriviti a:
Post (Atom)