Ho seguito in televisione il funerale per la Regina Elisabetta, morta dopo 70 anni di Regno: già questo è un dato che conferisce alla vicenda caratteri di eccezionalità insieme all'ipotesi che forse siamo in presenza dell'ultimo grande segno della presenza monarchica nella storia, e che pertanto sia stato celebrato anche il funerale della stessa Istituzione. A parte ciò, mi sono "sciroppato" circa tre ore di telecronaca mai noiosa, ma piuttosto intensa e spettacolare nel suo svolgimento: mi riferisco al corteo infinito coronato da folle assiepate, composte e silenziose, poi il tripudio di colori nelle divise e nelle livree più antiche, i cavalli con le Giubbe rosse e le cornamuse degli scozzesi in kilt: c'è la Gran Bretagna e tutto il suo Impero, ora Commonwealth. Non si può essere indifferenti di fronte a tanta Storia, e capisco perciò la commozione e l'orgoglio dei sudditi britannici, e nello stesso tempo non mi sorprendono il sarcasmo e il cinismo di chi ora, in questa circostanza, vuole darci lezioni di antimperialismo e fare critica storica; non nascondo che, a fronte di tali suggestioni e tanta fierezza, ho "invidiato" gli inglesi! Anche noi abbiamo avuto la nostra monarchia, lo sfarzo di una Corte, Principi e Principesse, ma sappiamo come, e perché è finita: una dinastia blasonata ha dilapidato tutto per suo e nostro grande demerito. Invece la monarchia inglese, pure acciaccata e ripiegata su se stessa, può sopravvivere orgogliosa del suo passato.
A. Ferrin modena, 20/9/2022
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