Mi rigiro tra le lenzuola incapace di prendere sonno: gli effetti del Covid e della batteria di farmaci che devo assumere lo impediscono. Nelle lunghe ore di veglia cerco distrazione in qualche trasmissione radio e mi fermo su Radio Radicale che riproduce un convegno di Magistrati che dibattono su mafia e Magistratura: Radio Radicale offre da anni questo servizio di documentazione ai Cittadini; in questo caso si pongono i quesiti di sempre: Mafia, inquinamento della vita civile, connivenze tra strutture dello Stato e il tessuto mafioso. Ma il dibattito mi delude perché alle dotte dissertazioni non segue la chiarezza, e noi Cittadini, continuando a brancolare nel buio, disperiamo di venirne a capo; infatti non si è ancora fatta piena luce sui grandi crimini di mafia, di molti omicidi non si conoscono mandanti e complici. La sensazione che ricavo dal dibattito è la seguente: la Magistratura come Club di iniziati distanti dalla realtà del Paese, o centro di potere autocratico lontano dalla società, senza disconoscere però il suo grande tributo di sangue nella stessa lotta alla mafia in cui spiccano fra gli altri i nomi di Falcone e Borsellino. Ma ciò che più mi colpisce è il fatto che, al termine della trasmissione, sia messo in onda il Requiem di Mozart! Non capisco se il famoso Requiem sia trasmesso per la verità calpestata e negata, per il Diritto conculcato, o per coloro che, innocenti, hanno pagato, e pagano per tutti, per sete di giustizia, e come servitori dello Stato. A.Ferrin modena, 28/9/2022
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