L'altro ieri transitando nell'area verde "Ai marinai d'Italia" ho notato una pila di libri su una delle panchine, e accanto un giovane attento alla lettura; è assolutamente inconsueto vedere una panchina piena di libri e, ancora più sorprendente, una persona leggere un libro: infatti ormai vedi che giovani o anziani si perdono con Smart Phon e tablet. Sono curioso e non resisto in questa circostanza tutta particolare, mi avvicino al lettore e confesso la mia curiosità: posso chiedere cosa legge? Mi guarda sorpreso e risponde gentile: "Le confessioni di un italiano" di Ippolito Nievo, patriota del nostro Risorgimento. Lo scrittore padovano era reduce dall'impresa dei Mille in Sicilia, quando la sua nave naufragò nel Tirreno. Mi complimento con il ventenne studente universitario, parliamo dei suoi studi e facciamo supposizioni circa la persona che ha abbandonato i libri: questi sono ingrigiti, molto usati e stampati negli anni 50/60, forse residui di librerie smantellate e appartenute a lettori defunti; si tratta di libri ancora interessanti, libri che spulcio per individuare quello che potrei prelevare. Due giorni dopo, nello stesso tragitto scorgo un'altra panchina con un mucchietto di libri, e vicina una signora con un libro tra le mani: singolare, e io ripeto alla donna la stessa domanda, cosa legge? Questa pila di libri è fatta di testi esoterici, e infatti la signora è più interessata alla trascendenza, al nostro destino dopo la morte. Lei è rumena di fede ortodossa e molto credente, e così parliamo dell'anima che secondo lei sopravvive al corpo mortale. Nella calura estiva che ci fa boccheggiare, in questa umanità rarefatta e afasica, è confortante incontrare persone aperte al dialogo, e questo grazie anche ai libri usati offerti ai visitatori del giardino. Infine mi allontano dalla panchina dei libri con un libretto di aforismi di Jules Renard,
A. Ferrin modena, 29/7/2023
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