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libreria di zurau

mercoledì 12 luglio 2023

L'UOMO CHE RIDE

Sono infiniti gli aforismi che celebrano l'importanza del riso e del sorridere, e tuttavia ne avvertiamo la necessità solo quando lo vediamo nei nostri simili, o ci sorprendiamo alla nostra esplosione di una risata liberatoria, felice occasione in cui il nostro organismo gioisce. Risata liberatoria perché la nostra vita non è sempre felice: siamo infatti condizionati sempre più dalle necessità della vita quotidiana che  richiede impegno totale, ovvero l'investimento di molte energie e una contabilità puntuale di costi e benefici determinati dal caso e dalla necessità. D'altra parte la nostra vita non è in nostra disponibilità, ma è piuttosto regolata da leggi imprescindibili, leggi indotte e dominio della natura. Noi vorremmo ridere di più ma siamo diretti da convenzioni socialmente accettate, e secondo le quali, non si può essere o sembrare troppo felici! Insomma ridere fa bene ed è una terapia a buon mercato per acquistare un briciolo di serenità e distensione: ovviamente mi riferisco al sorriso sincero e non artefatto, quale è il sorriso dei bambini che è sempre gratuito come quello dei pochi adulti che riescono ancora a "essere bambini". Per contro sono insopportabili i sorrisi dettati dall'opportunismo e dalle convenienze sociali, quali sono quelli di personaggi pubblici dotati del sorriso stampato per tutte le occasioni, e per i quali apparire è parte del loro mestiere, gli stessi sempre attenti all'occhio di una telecamera che possa certificare la loro "esistenza". E poi la fisiognomica, curiosa disciplina "empirica" che dovrebbe rivelare carattere e psicologia delle persone, curioso esercizio, quasi gioco di società con cui conoscere e riconoscere i personaggi che transitano sui nostri schermi, da quelli falsamente modesti che concordano l'incontro "casuale" con il mezzobusto di turno, a quelli che senza preamboli aggrediscono la telecamera e recitano la propria dichiarazione come verità: una in particolare, il viso cavallino, che sembra voglia divorare microfono e ascoltatori. La singolarità di tutti questi "comunicatori" è quella di riuscire a dire le cose peggiori con un sorrisino ineffabile a beneficio dello spettatore.

A.Ferrin                                                                                                                                                    modena, 12/7/2023 

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