Viviamo nel tempo della comunicazione, pullulano i corsi di Laurea in comunicazione e allora gli esperti della materia abbondano anche se spesso non ne conoscono le basi; se ne parla con un'enfasi che produce sempre un certo effetto in chi è digiuno della materia. In realtà gli umani (ma anche gli animali) comunicano sempre, anche quando sono al sicuro nelle pance delle mamme: utilizzano linguaggi verbali e non verbali (del corpo), con codici espressi dalla gestualità e dalla prossemica, e qui non è necessario precisare che ogni essere comunica diversamente e a più livelli. E' pertanto molto interessante osservare le persone quando interagiscono con gesti e parole: infatti nel corso di queste transazioni, gli attori trasmettono segnali e codici che, decrittati, dicono molto della nostra realtà. Ma ecco un esempio di comunicazione da non imitare: il Garante della protezione dei dati personali ha esposto la sua relazione annuale al Parlamento, e i parlamentari hanno ascoltato "obtorto collo" il Garante che si è dilungato in una vera autocelebrazione del suo operato, e la sua prolissa e noiosa relazione sarebbe risultata più intellegibile se l'avesse depurata di anglicismi e tecnicismi. Ma il Garante ha voluto la sua platea, fare la sua ruota e ricevere il suo applauso: come possono pensare questi grandi burocrati, che il loro linguaggio forbito e criptico possa interessare i Cittadini della strada e della porta accanto?
A.Ferrin modena, 6/7/2023
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